Cose di sinistra

Ieri, 20 dicembre, è stato approvato il bilancio della Regione Puglia.
“In questa legge di bilancio si fanno delle scelte in controtendenza che vanno nella direzione della giustizia sociale e dell’equità. C’è una parte della Puglia che è sprofondata nella povertà. Quella parte, è il nostro orizzonte privilegiato di osservazione. Questo bilancio insomma offre alla Puglia delle risposte importanti in una condizione economica drammatica anche per le Pubbliche amministrazioni alle prese con i tagli, sempre più pressanti, dei trasferimenti statali”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato la legge di bilancio di previsione 2014, approvata in serata dal Consiglio regionale.
“In particolare – ha detto Vendola – noi abbiamo salvato il Trasporto pubblico locale con un accordo importante con le Province e con i Comuni, continuando a sostenere quel diritto alla mobilità che riguarda soprattutto tanti pugliesi, pendolari lavoratori e studenti. I rischi di decapitazione di questo diritto erano molto forti. Noi siamo riusciti invece a chiudere un accordo estremamente positivo”.
“E poi abbiamo raggiunto risultati importanti anche sul tema che era apparso quello più controverso, e cioè il tema dell’ecotassa. Con il voto di astensione delle opposizioni, abbiamo confermato il principio che indica giuste e sacrosante premialità per chi innalza in modo considerevole la raccolta differenziata e abbiamo dato un tempo di adeguamento a tutte le amministrazioni comunali, che sono in grave e ingiustificabile ritardo, affinchè possano portare delle percentuali superiori di differenziata”.
Vendola ha poi confermato di aver ampliato nel bilancio le scelte “di lotta alla povertà, con l’approvazione, ad esempio del provvedimento per le famiglie numerose, e di lotta alla precarietà”.
“Sono molto soddisfatto – ha concluso Vendola – anche perché credo che stiamo per sciogliere positivamente il nodo che riguarda l’avvio alla riqualificazione del consorzi di bonifica. Non possiamo immaginare di poter sopprimere un ente che ha una natura di rango costituzionale. Certo noi andiamo incontro alle sofferenze economiche di questi enti, ma chiediamo a questi enti un percorso di risanamento e un piano industriale”.