Quando una festa ha grande successo trascina anche episodi inattesi come la lettera aperta a Marco Furfaro che un amico ci invia per conoscenza.
L’amico si chiama Filippo, abita a Bergamo ed è una delle circa 50.000 persone che hanno partecipato alla Festa Nazionale di SEL terminata ieri al Carroponte di Sesto San Giovanni.
Un ospite così attento da notare i poster informativi di questo quotidiano on line affissi al ristorante e farci lo splendido dono di questa lettera aperta..
Marco Furfaro è il responsabile “movimenti sociali, precari, migranti”di SEL ed è stato protagonista con Cecile Kyenge, Laura Boldrini, Monica Chittò e Anita Pirovano del formidabile dibattito di Sabato 27.
A Nordmilanotizie,
Per conoscenza vi invio la mail che ho trasmesso a Marco Furfaro.
Ho visto il sito, complimenti!
Buona notte.
Filippo
Ciao Marco, ci siamo conosciuti ieri sera cioè alla festa di SEL.
Vedere il tuo entusiasmo, accompagnato da concretezza ed equilibrio, alimenta la speranza che si possa davvero cambiare.
Grazie ! Tu dimostri di crederci.
Penso che serva molta pazienza e voglia costante di un linguaggio, a parole e gesti, che sia espressione di dialogo, di chi vuole costruire una società più inclusiva e solidale, forse l’unica che può sopravvivere.
Io non sono impegnato politicamente, mi sento lo stesso un pò responsabile di ciò che mi accade intorno, delle persone che incontro più o meno da vicino.
Riesco a dedicare un po’ di tempo al volontariato in CRI e nella San Vincenzo, dove si cerca di dare un piccolo sostegno ai Poveri, ovunque siano nati, aiutandoli a rialzarsi per riprendere a camminare da soli, almeno quando è possibile.
Si può cambiare. E’ molto impegnativo invertire la rotta contro la corrente delle abitudini, ma insieme si possono fare cose grandi.
Gli esempi di coraggio e di determinazione non ci mancano, dal Papa Francesco alla Ministra Kyenge.
Tanti giovani vedono il tuo esempio e sapranno seguirlo.
Se bisogna rispettare le opinioni di tutti (regalando uno specchio ad alcuni?), io provo tristezza per chi non sa commuoversi di fronte ad un bimbo e addirittura teme lo IUS SOLI come l’invasione dei marziani.
Sono papà e ti auguro di diventarlo anche tu, la cosa più bella che può capitare a un uomo, molto più di quanto si possa immaginare.
A presto,
Filippo