Corte dei Conti approva bilancio della Regione Puglia. Vendola: «Fotografa un impegno ed un salto epocale»
“La Corte dei Conti Sezione di Controllo per la Regione Puglia, considerato che sono stati rispettati gli equilibri di bilancio e il Patto di Stabilità interno e i limiti legali di indebitamento, udite le conclusioni del Procuratore regionale che ha chiesto la parificazione del rendiconto di esercizio 2013 con la riserva espressa di procedere alla rideterminazione di alcuni dati, per questi motivi parifica il rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio 2013 e ordina che i conti oggetti del presente giudizio siano restituiti al presidente della Regione Puglia per la presentazione al consiglio regionale”. Con la lettura del dispositivo da parte del presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, si è conclusa l’udienza per approvare i conti della Puglia, che anche quest’anno ha dato il suo giudizio positivo di parificazione nei confronti del rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio 2013.
«Il giudizio positivo di parifica del bilancio 2013 della Regione Puglia è la fotografia di un avanzamento, credo, molto significativo. Oggi, questo giudizio di parifica della Corte dei Conti ha fotografato un impegno e un salto epocale». Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’udienza della Sezione regionale di controllo della Puglia della Corte dei Conti per il giudizio di parificazione del rendiconto generale 2013 della regione Puglia. Giudizio di parifica espresso dalla Corte in considerazione “che sono stati rispettati gli equilibri di bilancio, il patto di stabilità interno ed i limiti legali d’indebitamento”. Positiva dunque la valutazione sulla gestione economica della Regione per il 2013.
«Per me – ha detto Vendola – essere riuscito a portare, addirittura, un avanzo nella spesa sanitaria, mentre crescevano i livelli essenziali di assistenza; cioè aver attraversato una fase durissima, risanando i conti, ma non lesionando i diritti dei cittadini è davvero un gran bel risultato. E poi complessivamente, è stata positiva la nostra capacità di correggere storture, di risanare, razionalizzare e pulire».
Secondo Vendola «anche aver portato, in un decennio, il debito storico della Regione Puglia da quasi 3 Mld a meno di 1,3 Mld, significa essersi comportati come il buon padre di famiglia, che deve essere virtuoso soprattutto quando deve spendere i soldi dei cittadini».
Anche sulle aziende partecipate, la relazione è molto chiara. «Tutte le società partecipate regionali chiudono il 2013 con risultato positivo, fatta eccezione per le Terme di Santa Cesarea». Per Vendola questo è un dato sorprendente e “anomalo” che andrebbe comparato con quello delle altre regioni d’Italia.
«Siamo l’unica Regione d’Italia – ha sottolineato Vendola – che ha quasi tutte le partecipate in condizioni floride, con un avanzo di amministrazione. Se uno dovesse fare una comparazione tra la Società Aeroporti di Puglia e le altre società aeroportuali, o tra l’Acquedotto Pugliese e le altre società che gestiscono aeroporti, ne avrebbe immediatamente contezza».
«Credo che il sistema regionale, nel suo complesso, esca valorizzato nella propria capacità di pulire tutto ciò che non andava – ha aggiunto il Presidente della Regione – e vorrei anche ricordare, sommessamente, che la Puglia è l’unica regione che non è stata precipitata nello scandalo di “rimborsopoli” ed anche questo varrebbe la pena di sottolinearlo».
Vendola infine non ha mancato, nella sua relazione questa mattina, di far riferimento ai vincoli del Patto di stabilità che “stanno determinando una situazione che potrebbe diventare catastrofica per un ente come il nostro” e alla “ingiustizia e alla discriminazione specifica” che viene perpetrata ai danni della Puglia.
«La Puglia – ha spiegato Vendola – per i limiti del Patto di stabilità può spendere poco più di 300 euro pro capite mentre i nostri vicini lucani possono spendere più di 900 euro pro capite. Questa è una grande ingiustizia perchè la regolamentazione dei vincoli del Patto è fatta su una base cronologica arbitraria, l’indicazione cioè di un anno, e non di una serie di anni, che per noi è stato un anno particolarmente sfortunato. E quella base di calcolo ci mette nella situazione, insieme alla Lombardia e al Veneto, di essere discriminati. Io sento – ha concluso Vendola – che c’è la violazione dell’art 3 della Costituzione in questa reiterazione di un Patto che discrimina. E questo problema è drammatico soprattutto per chi è virtuoso».
dal sito di SEL
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