Corte dei Conti: alert sul debito della Rai

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Corte dei Conti, alert sul debito della Rai

I magistrati contabili stilano la relazione sull’esercizio 2013, in miglioramento grazie al taglio dei costi e all’assenza delle Olimpiadi. Il Sanremo di Mengoni in rosso di 700mila euro

MILANO – All’indomani della riforma della Rai annunciata dal governo Renzi, arriva la magistratura contabile a fare le pulci al bilancio di Viale Mazzini: la Corte dei Conti mette in particolare nel mirino il debito verso le banche, l’esigenza di tagliare i costi e – dal punto di vista strategico – di tornare a offrire una proposta di contenuti adeguata per recuperare terreno sui canali generalisti, oltre che sfondare sul web.

La relazione sulla gestione della Rai per l’esercizio 2013 “evidenzia che la Società chiude il bilancio 2013 con un utile di 4,3 milioni di euro contro la perdita di 245,7 milioni di euro del 2012”, ricordano i magistrati. Anche il conto economico consolidato è risultato positivo, per 5,3 milioni, a fronte della perdita di 244,6 milioni di euro del 31 dicembre 2012.

“La gestione 2013 ha risentito positivamente del venir meno dell’onere per i grandi eventi sportivi che aveva connotato il 2012 (Olimpiadi estive, ndr), ma anche dei risparmi, nei costi operativi ed in quello per il personale, pari, complessivamente, a oltre 60 milioni di euro per il Gruppo ed a circa 50 milioni di euro per la Capogruppo”, riconoscono i magistrati. Come accennato, però, i debiti finanziari preoccupano: “Rilevante è risultato il volume dei debiti finanziari verso banche, pari, nel 2013, a 442,9 milioni di euro, contro i 371,6 milioni di euro del 2012”. La Corte osserva sul punto che “la situazione è da tenere sotto osservazione, anche in considerazione dell’aumento complessivo dei debiti e del loro valore elevato rispetto alla consistenza del patrimonio netto (298,4 milioni, ndr)”.

Sulle prime righe del bilancio pesa il calo generalizzato della pubblicità, mentre il canone sale ma rallenta: “Le entrate derivanti dalla pubblicità (597,6 milioni di euro) evidenziano una flessione di 77,3 milioni di euro (-11,5%) rispetto al 2012, mentre i ricavi derivanti dal canone di abbonamento sono cresciuti nel 2013 di circa 7,9 milioni di euro, aumento, peraltro, inferiore a quello conseguito negli anni immediatamente precedenti (circa 40 milioni di euro nel 2012 e 28 milioni di euro nel 2011). E’ noto che tali ricavi sono notevolmente compromessi dalla dimensione dell’evasione, stimata nell’ordine del 26% circa, superiore per quasi 19 punti percentuali rispetto alla media europea”.

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“Nel 2013 è risultato in diminuzione, di circa il 2%, il costo del personale, sia per la concessionaria che per il gruppo, per effetto della minore consistenza numerica del personale e della assenza di fondi per l’incentivazione all’esodo”. Dalle tabelle contenute nella relazione della Corte emerge che il personale Rai con qualifica di giornalista ha un costo medio di 149mila euro, in riduzione dai 153mila del 2012.

Quanto all’assetto del gruppo, la Corte, “pur costatando la diminuzione delle società (da 8 del 2010 a 5 nel 2013), rappresenta l’esigenza di una rigorosa verifica della attuale necessità delle stesse, tenuto conto che l’apporto complessivo delle controllate risulta modesto, in quanto, ad eccezione di Rai Pubblicità, la quasi totalità del fatturato è verso la RAI, senza alcuna significativa espansione all’esterno del perimetro delle attività”.

Per viale Mazzini, che si appresta a cambiare pelle, la via indicata dalla magistratura risponde al nome e cognome di Spending Review: “La Corte tenuto anche conto della riduzione delle entrate, ha sottolineato l’esigenza di un contenimento dei costi, e soprattutto di quelli della produzione. Contenimento dei costi da coniugare con un adeguamento della proposta editoriale per il recupero degli ascolti delle reti generaliste e con un più penetrante ingresso in settori del mercato, quali il Web, anche allo scopo di generare nuove opportunità commerciali”.

Tra le tabelle della relazione si trova anche quella relativa al Festival di Sanremo, condotto nel 2013 dal tandem Fazio-Littizzetto e che ha premiato L’Essenziale di Marco Mengoni (davanti alla Canzone Mononota di Elio e le Storie Tese). Si evince che la kermesse ha portato a 17,6 milioni di costi e ricavi per 16,9 milioni, con un rosso definitivo di 700mila euro in miglioramento dai -7,5 milioni del 2011 e dai -4,8 milioni del 2012.

fonte: la Repubblica
http://www.repubblica.it/economia/2015/03/13/news/corte_dei_conti_rai-109444031/?ref=HREC1-7