® In queste giornate di festa, come da copione, è esplosa in maniera esponenziale la retorica. Ministri, sindaci, assessori ed anche semplici consiglieri comunali sulle loro pagine Fb, ci hanno invitato ad essere buoni, altruisti e soprattutto generosi con i più deboli e di condividere con loro “attimi di serenità…“.
Normalmente a farci questo predicozzo sono gli stessi che ai più bisognosi, ai diseredati, a chi vive la difficoltà di vivere, chiude in faccia la porta del potere. Un buonismo peloso e falso, che si nutre di egoismo. La povertà puzza e non può trovare posto su tavole imbandite da falsità. Lo sventurato resta tale prima e dopo Natale.
Per la serie: “Lo sventurato non bello, e maggiormente se vecchio, potrà esser compatito, ma difficilmente pianto. Così nelle tragedie, ne’ poemi, ne’ romanzi ecc… come nella vita“. (G.L.)