L’ora della solidarietà: ferie e permessi donati ai colleghi
Cooperazione è anche sinonimo di solidarietà: come nella storia di Lucia, banconista dell’ipercoop La Torre di Baggio, che ha ricevuto dai colleghi permessi e ferie dopo aver assistito per un anno il figlio ricoverato.
Lucia, che lavora in Coop dal 2002, nel novembre del 2015 ha saputo che suo figlio era stato coinvolto in un incidente stradale che gli ha causato un grave trauma alla testa.
Quando i suoi colleghi hanno saputo di questa terribile vicenda hanno deciso di mettere in atto una raccolta di ore di permessi e ferie, per consentire a Lucia di stare vicino a suo figlio, senza dover rinunciare allo stipendio per un’aspettativa non retribuita.
Coop Lombardia e i sindacalisti hanno accettato di buon grado questa iniziativa che ha permesso in poco tempo di accumulare un numero considerevole di ore, che ha consentito a Lucia di stare accanto al ragazzo, giorno e notte, per tutto il 2016. A gennaio del 2017 Lucia è tornata dietro al bancone della gastronomia, piena della solarità e della voglia di vivere che ai colleghi era tanto mancata. E anche suo figlio, che oggi ha 15 anni, è tornato alla sua vita dopo un recupero pressoché totale.
Con la sua storia Lucia è riuscita a toccare il cuore non solo dei colleghi che la conoscevano ma anche di tantissimi altri dipendenti di Coop Lombardia, tutti uniti dal grande valore della solidarietà che da sempre contraddistingue la nostra cooperativa.
Il direttore delle risorse umane, Luca Rizzardi, rivela però che quello di Lucia non è un caso isolato: negli ultimi due anni, infatti, il capitolo del Contratto Integrativo Aziendale di Coop Lombardia, dedicato alla solidarietà fra i dipendenti, è stato applicato in diverse occasioni. Ben otto dipendenti della cooperativa, in situazioni di difficoltà personali differenti fra loro, hanno potuto beneficiare della sensibilità di quasi 400 colleghi, che hanno donato loro più di 2.000 ore delle loro ferie residue. Un “montepremi” generoso che ha consentito di alleggerire un gravoso carico di sofferenza.
La notizia è stata riportata nell’articolo di Annamaria Lazzari, sull’edizione di Milano de Il Giorno di domenica 14 luglio.