I conti della Camera, anche grazie a SEL -20% rispetto al 2005
Dal 2013 la Camera dei deputati ha risparmiato 223 milioni di euro attraverso la riduzione della dotazione di bilancio e la restituzione al bilancio dello Stato delle somme non spese. Per la prima volta dopo 10 anni la Camera scende sotto il livello di 1 miliardo di euro, attestandosi su una spesa di 986 milioni di euro. Il grosso dei risparmi ha interessato gli stipendi del personale, l’attività parlamentare e le locazioni. In termini reali la Camera spende quasi il 20% in meno rispetto al 2005. È un risultato che deve incoraggiare a fare di più, ma non va sottovalutato o peggio visto con scetticismo e qualunquismo. La lotta agli sprechi e ai privilegi si deve alimentare anche dei parziali risultati positivi che si conseguono grazie alla oculata amministrazione della presidenza Boldrini. C’è chi vive delegittimando sistematicamente le istituzioni, il Parlamento, i partiti e dunque per loro queste sono cattive notizie. Un proverbio africano dice che fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce, poco ma costantemente.
Sel è impegnata alla Camera per qualificare la spesa, colpire i privilegi, rilanciare la funzione del Parlamento, tutelare l’attività dei parlamentari secondo il dettato costituzionale, con rigore e sobrietà. Per questo è necessario l’impegno di tutti, senza fare sempre i primi della classe. Si verifica il paradosso che i parlamentari del M5S attaccano gruppi e partiti per le risorse pubbliche che hanno per la loro attività, ma sorvolano sul fatto che anche loro dal 2013 hanno importanti finanziamenti pubblici.
Nel solo 2014 hanno avuto come gruppo parlamentare 5.231.625 euro con uno storno di 845mila euro per il mancato utilizzo di personale dell’allegato A della Camera. Con questi fondi il M5S ha assunto personale, realizzato studi e consulenze, fatto comunicazione e attività politica e istituzionale, come del resto fanno legittimamente tutti i gruppi parlamentari. La democrazia ha dei costi e la partecipazione politica, attraverso i partiti e i movimenti, va sostenuta evitando naturalmente sprechi e abusi come purtroppo si è verificato negli anni scorsi. Le risorse pubbliche per l’attività politica si sono drasticamente ridotte dopo anni di sprechi e abusi intollerabili, sembra profilarsi un giusto equilibrio che dobbiamo avere il coraggio di difendere contro chi pensa che i partiti siano la causa del malcostume e non invece, come io penso, la parte lesa di una immorale umiliazione della partecipazione dei cittadini alla vita politica italiana.