Consulta e Csm, indecente il ritardo del Parlamento

Parlamento

mio commento: i ritardi in questa legislatura si accumulano un po’ su tutti i fronti. L’immagine di questo governo e del parlamento che lo sostiene è che la volontà di fare, in generale, sembra lasciata e abbandonata a se stessa, come dire, dimenticata….E intanto i cittadini attendono: Lavoro, Pensioni e tante altri bisogni da annoverare nei diritti per ora negati!
Mario Piromallo

Non ci sono più scuse. Il Parlamento deve convocarsi a oltranza finché le nomine non siano completate.

l ritardo del Parlamento sull’elezione di due giudici costituzionali e degli otto componenti laici del Csm non è soltanto colpevole. E’ semplicemente intollerabile. Non stiamo parlando di un rinvio tra i rinvii, di un problema fra i mille che affligono gli italiani. In realtà, questo non affligge neppure molte persone. Ma non vale la giustificazione che ben altre sono le priorità e le urgenze dei cittadini.

L’elezione dei due giudici costituzionali, che dal 28 giugno scorso rendono incompleta l’Alta Corte, e l’elezione degli otto componenti laici del Csm (il vecchio Csm ha concluso il suo mandato il 31 luglio) sono banalmente dei doveri inderogabili del Parlamento. Doveri costituzionali perché l’inerzia impedisce ad organi vitali dello Stato di operare. E, nel caso del Csm, la mancata elezione dei componenti laici sta impedendo la stessa costituzione del Consiglio.

Bene ha fatto il presidente della Repubblica a richiamare al dovere, ancora una volta con una lettera, i presidenti delle Camere, e attraverso loro i capigruppo e i singoli parlamentari. Non è la prima lettera che giunge dal Quirinale. E questa reiterazione è, a suo modo, una denuncia, un’accusa. Il Parlamento non può assumersi la responsabilità di bloccare la Corte costituzionale e il Csm.

Rinviare le nomine rispetto alle scadenze previste dalla Costituzione è un modo per intralciare, per delegittimare la Costituzione stessa. Il Parlamento sta affrontando le riforme istituzionali, con lo scopo di restituire efficienza al sistema politico e di ricostruire un equilibrio dei poteri. Ma il rispetto dei doveri reciproci degli massimi organi costituzionali sono, appunto, la pre-condizione della divisione dei poteri e della loro necessaria collaborazione.

Gli accordi politici per raggiungere gli alti quorum previsti per queste elezioni sono indubbiamente difficili. E da soli non bastano: perché lo scrutinio segreto rende insufficiente l’intesa tra i vertici dei partiti (o comunque la sottopone a verifica). Bisogna considerare che queste difficoltà sono parte non secondaria del sistema di garanzie e di equilibri previsti dalla Costituzione per evitare che una maggioranza pro-tempore possa imporre la propria supremazia anche negli organi che invece dovrebbero svolgere funzioni di contrappeso rispetto a chi detiene il potere di indirizzo governativo. Ma ora non ci sono più scuse. Il Parlamento deve convocarsi a oltranza finché le nomine non siano completate.

Gli italiani hanno certamente altre priorità sociali, economiche, politiche. Ma il Parlamento deve essere in regola. Ci sono doveri costituzionali essenziali che attengono ai suoi presupposti di legittimità. Finché non completa la Corte costituzionale e il Csm, siano indette le votazioni anche il sabato e la domenica. E, per quanto gli compete, anche il governo deve mettersi a disposizione e impegnarsi per una soluzione. Giustamente il ministro Orlando ha detto che intende affrontare i temi della riforma della giustizia con il nuovo Csm: si faccia in modo che entri in carica in pochi giorni altrimenti l’ipocrisia diventerebbe insopportabile.

fonte: l’Unità on-line
http://www.unita.it/politica/elezioni-giudici-consulta-e-csm-br-il-parlamento-non-intralci-la-carta-1.586969