Nel giugno 1953 i coniugi Julius e Ethel Rosemberg furono condannati a morte nel penitenziario di Sing Sing, nello stato di New York, accusati di spionaggio per conto dell’Unione Sovietica. Fu un caso che – negli anni della Guerra fredda, con la forte contrapposizione dei blocchi occidentale ed orientale – colpì l’opinione pubblica mondiale.
Specificamente, Rosenberg e la moglie Ethel (anch’essa riconosciuta colpevole e giustiziata assieme al marito), comunisti statunitensi di religione ebraica, furono accusati di cospirazione attraverso spionaggio e incriminati per aver passato segreti sulle armi nucleari ad agenti sovietici relative alla bomba atomica e furono perciò condannati alla sedia elettrica.Le prove per incastrare i due coniugi furono costruite a tavolino dalla CIA e dall’FBI, in un processo-farsa che sollevò una mobilitazione popolare simile a quella occorsa negli anni ’20 in difesa di Sacco e Vanzetti.
L’accuratezza delle imputazioni è rimasta sempre controversa, sebbene decenni dopo, la decifrazione delle comunicazioni sovietiche da parte del progetto VENONA è divenuta disponibile sul piano pubblico indicando, almeno apparentemente, che Julius Rosenberg era attivamente coinvolto nello spionaggio (malgrado non venissero fornite nuove prove in grado di dimostrare gli specifici atti di spionaggio per i quali era stato riconosciuto colpevole).In loro nome è stato istituito nel 1990 un Fondo – il Rosenberg Fund for Children (con migliaia di associati) – che si occupa dell’assistenza e del recupero dei figli dei perseguiti per attivismo politico.
Il pittore Renato Guttuso e il cantante Bob Dylan, con la loro arte, resero omaggio alla loro memoria.
Il pittore Renato Guttuso immortalò i loro volti in un disegno a matita su carta, titolandolo semplicemente Julius ed Ethel Rosenberg.Il cantante Bob Dylan, dal canto suo, compose su di loro una delle sue prime canzoni, Julius and Ethel.