Milano, al via il piano del Comune per il reinserimento al lavoro di 800 esodati
Dopo il ponte del Primo Maggio verranno chiamati per i colloqui. Tra loro ci sono anche i cassintegrati e i disoccupati over 45. Obiettivo di Palazzo Marino è quello di ridare occupazione ad almeno la metà di loro
di ALESSIA GALLIONE
Le domande che sono arrivate a Palazzo Marino sono lì, a tratteggiare i contorni di una crisi che continua a colpire soprattutto i più deboli: chi è rimasto intrappolato nella zona grigia, non ancora pensionato, non più lavoratore; chi un lavoro l’ha perso e, anche a causa dell’età, non riesce più a rientrare nel mercato. È per loro, esodati, disoccupati over 45 e cassintegrati che il Comune ha lanciato un bando per disegnare percorsi di formazione su misura e reinserimento occupazionale: si sono presentati in 800. Un piccolo esercito di persone in difficoltà che ora, subito dopo il ponte del Primo Maggio, l’amministrazione chiamerà per i colloqui.
È stata una novità, quella in messa in campo dal Comune: un milione di euro investito anche per accompagnare gli esodati a percorrere quell’ultimo miglio e ottenere i contributi necessari ad arrivare al pensionamento. E, tra gli 800 che hanno inviato una richiesta, sono stati soprattutto loro, insieme ai disoccupati con più di 45 anni, a essersi messi in fila. Solo una cinquantina, invece, i cassintegrati. Molti hanno partecipato anche ai gruppi di mutuo aiuto creati da Comune e Cgil per sostenere dal punto di vista psicologico coloro che si ritrovano non solo senza stipendio, ma anche senza prospettive.
L’obiettivo dell’amministrazione, adesso, è riuscire a reinserire almeno 400 persone, incrociando curriculum e società che sono già state individuate. A tutti, però, verrà fatto un colloquio e la promessa è quella di indirizzare anche coloro che non riusciranno a essere formati ad altri servizi comunali. Un numero che potrebbe aumentare, visto che ai fondi del bando si sono aggiunti altri 700mila euro destinati a incentivare le aziende ad assumere le persone che hanno seguito il percorso di riqualificazione.
Ma c’è un altro genere di beffa che, spesso, si aggiunge al danno della cassa integrazione. Perché capita che prima di ricevere l’assegno dell’Inps passino anche sei mesi. È per evitare l’assenza temporanea del reddito, che Fondazione Welfare ambrosiano ha pensato all’”anticipazione sociale”: un anticipo dell’assegno. Il progetto è partito sei mesi fa e il Comune fa un primo bilancio: dallo scorso autunno a oggi, sono state 830 le richieste arrivate, in gran parte da metalmeccanici, lavoratori del mondo della logistica e dei trasporti, comunicazione e terziario, artigiani.
Di questi, circa 500 vengono già seguiti, per un totale di 1 milione e mezzo di euro. Il resto delle domande è in corso di approvazione. Altri 2,5 milioni, invece, sono serviti per sostenere il microcredito: 400 famiglie che, per l’80 per cento, avevano bisogno di aiuti per pagare l’affitto o la scuola per i figli. Presto la Fondazione creata da Palazzo Marino, Provincia, Camera di Commercio, Cgil, Cisl e Uil, lancerà altri esperimenti di rete sociale: un piano di «mutualità sanitaria», per far sì che anche chi non ha servizi extra di welfare aziendale possa avere un aiuto per il dentista, ad esempio, o gli esami di prevenzione. E altri fondi pensati per i ragazzi con meno di 35 anni che vogliono creare un’impresa.
fonte: La Repubblica
http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/04/27/news/milano_al_via_il_piano_del_comune_per_il_reinserimento_al_lavoro_di_800_esodati-84551020/