“Sono saltati tutti i limiti” commenta sulla sua pagina Facebook il deputato del Pd Emanuele Fiano. “Per salutare la liberazione, il Comune di Cologno Monzese, a guida leghista, con patrocinio del Comune organizza la ricostruzione di un bel campo militare della fanteria tedesca. Nei giorni della rievocazione della liberazione dagli occupanti responsabili di eccidi, massacri, deportazioni e stragi di civili, qualcuno, il partito di Salvini, rievoca invece gli occupanti”, aggiunge. Secondo il segretario del Pd metropolitano, Pietro Bussolati, “l’evento organizzato dal gruppo 36 Füsilier Kompanie, che sfoggia apertamente insegne naziste, è un oltraggio alla memoria e alla sofferenza di chi l’orrore e le violenze naziste le subì sulla propria pelle.”
A Salvini la Padania va stretta, la secessione deve sembrargli una barzelletta di dubbio gusto, la parola ‘federalismo’, che Bossi riusciva a ripetere 150 volte al minuto, non gli è scappata di bocca una volta in campagna elettorale. Senza contare le nostalgie antifasciste che spinsero Bossi a presentarsi addirittura alla grande manifestazione milanese contro il primo governo Berlusconi, nel 1994, rivendicando per il suo Carroccio «l’eredità della antifascista e partigiana». Il successore, al contrario, ha prudentemente resistito a ogni tentativo di costringerlo a pronunciarsi in materia, prima delle elezioni. Alle orecchie di Bossi il progetto di una ‘Lega Italia’ deve suonare come il più stridente tra gli ossimori.
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