Cognome materno, cancellato finalmente un tabù culturale
La legge sul cognome materno è stata approvata alla Camera. Finalmente i figli potranno avere il cognome della madre. Questa legge è il frutto anche delle nostre lunghe battaglie e contrassegna il ruolo essenziale della madre nella filiazione. È un passo che mette nel passato un obbligo ancestrale, un obbligo che rappresentava un residuo patriarcale senza più senso che si ostinava a prevaricare la realtà delle relazioni umane e delle singole volontà. È una legge che metterà fine a decenni di disparità tra madre e padre, metterà fine alla famiglia dove il ruolo della donna era subordinato a quello del marito.
È un atto che risponde alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo che aveva condannato esplicitamente l’Italia per discriminazione, in quanto non permetteva di scegliere il cognome materno. Un risultato che è la conclusione della coraggiosa battaglia giuridica cominciata nel lontano 2006 da una coppia italiana: Alessandra Cusan e Luigi Farro, genitori di Maddalena che nel 1999 si videro impedito di registrare la figlia con il solo cognome materno.
È ormai un triste dato di fatto che l’Italia abbia bisogno di sentenze, di ordini per colmare un vuoto di diritti civili e di riconoscimento di libertà. L’attaccamento alla supremazia maschile e’ fortissimo. Lo hanno studiato e spiegato bene le antropologhe. L’imposizione del cognome paterno nasce dalla volontà degli uomini di darsi una centralità nella generazione della vita e della discendenza da cui si sentivano esclusi con la conseguenza che con l’occultamento del nome della madre si è cancellata la primaria relazione madre figlio/ figlia.
Donne e uomini nella riproduzione della vita non sono sullo stesso piano. Dobbiamo prenderne atto. C’è una prima responsabilità femminile nella riproduzione, è principio da riconoscere sempre. Lo abbiamo voluto affermare nella nostra proposta di legge n. 1943 sottoscritta da molti parlamentari di Sel contemplando, laddove non fosse raggiunto un accordo sulle varie possibilità, la regola del doppio cognome che inizia da quello materno.
Dare un cognome ed un nome significa nominare come si fa parte dell’esistenza simbolica, da oggi entrare con quello della madre non sarà più impedito giuridicamente. Cancelliamolo anche come un tabù culturale. In nome del cognome perduto delle nostre madri.
Marisa Nicchi
dal sito di SEL MADE
http://selmade.it/cognome-materno-cancellato-finalmente-un-tabu-culturale/