Clima: il mondo scende in piazza

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Clima, il mondo scende in piazza: “Noi cittadini stiamo già cambiando, l’Onu deve stare al passo”
Oltre 300mila persone a New York, dove martedì c’è il vertice delle Nazioni Unite. Oltre 1500 gruppi di base, dai nativi americani agli scienziati, a Manhattan in una festa colorata e arrabbiata. Centinaia di migliaia di persone scese in strada in tutto il pianeta

dall’inviato RAFFAELLA MENICHINI

NEW YORK – A New York la People’s Climate March, la più grande marcia mai organizzata per la difesa del clima, ha visto riempirsi le strade di Manhattan vicino a Columbus Circle e Broadway. Nella Giornata mondiale di mobilitazione contro il cambiamento climatico si sono svolte oltre 3 mila manifestazioni in 166 Paesi per chiedere ai 125 capi di Stato e di governo che martedì si riuniranno all’Onu di prendere impegni precisi contro i gas serra. A Londra sono scese in piazza 40 mila persone: tra di loro l’attrice Emma Thompson e la star della musica Peter Gabriel. A Melbourne, in Australia, in 10 mila hanno chiesto al premier di cambiare rotta e di difendere l’atmosfera.

La manifestazione di New York ha richiamato oltre trecentomila persone da tutti gli Stati – un risultato inatteso anche per gli organizzatori che avevano previsto circa 100mila partecipanti – con il sostegno di oltre 1500 organizzazioni di base – la galassia dell’ambientalismo sociale che si è riversata con i colori e i suoni di una festa gioiosa e consapevole, ma anche con qualche nota di rabbia verso l’immobilismo delle autorità, nelle strade di Manhattan. Dai nativi americani, alle scuole, ai sindacati, ai ricercatori scientifici, famiglie, studenti, orchestre e animali. Le personalità erano poche e selezionate, in prima fila il sindaco Bill De Blasio, applauditissimo al suo arrivo, che porta in piazza l’impegno della municipalità di New York a diventare portabandiera dello sviluppo urbano sostenile. Un ambizioso piano per ridurre le emissioni di gas serra da parte degli edifici di proprietà comunale dell’80% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2005.

Un livello indicato proprio dalle Nazioni Unite come obiettivo per tutti i paesi ad alta industrializzazione. New York diventerà così la più grande città del mondo ad avere raggiunto i livelli di efficienza raccomandati. Al fianco del sindaco democratico, il segretario generale dell’Onu Ban ki-Moon che ha dichiarato: “Cammino fianco a fianco con chi è dalla parte giusta in questo tema chiave per il nostro futuro comune”. Al summit di martedì, ha detto Ban, i leader mondiali dovranno mostrare una “volontà politica sostanziale di raggiungere un accordo al vertice di Parigi sul clima il prossimo anno” e individuare “nuovi passi per la riduzione dei gas serra”. Il suo testimonial per questa impresa, è Leonardo DiCaprio: “Una stella globale, connubio perfetto per questa sfida globale”.

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fonte: la Repubblica