Claudio Fava: ‘Sullo spionaggio Usa false rassicurazioni del governo. E i servizi hanno mentito’
Il deputato di Sel, esperto delle attività di intelligence grazie al suo impegno come componente del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, commenta le ultime rivelazioni sulle attività di spionaggio degli Stati Uniti in Italia.
«I documenti pubblicati da “L’Epresso” rendono evidente che le rassicurazioni fornite dal premier Enrico Letta al parlamento italiano sono totalmente inadeguate e smentite dall’evidenza dei fatti».
Come relatore dell’indagine dell’Europarlamento sulle operazioni segrete della Cia e poi componente del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, Claudio Fava, deputato di Sinistra e Libertà, ha accumulato un grande bagaglio di conoscenze sulle attività, legali e illegali, delle agenzie di intelligence degli Stati Uniti in Italia.
Come giudica le nuove rivelazioni sulle attività di spionaggio dei servizi statunitensi in Italia?
«L’inchiesta dell’Espresso documenta che l’Italia è stata bersaglio di una massiccia di controllo e anche di intercettazione. Tre settimane fa, subito dopo l’intervento del presidente del consiglio Enrico Letta davanti alle Camere, gli avevo contestato che già dai primi file diffusi con il caso Snowden emergeva chiaramente che l’Italia è stata uno dei paesi privilegiati di questa attività di spionaggio, con beni due sedi, a Milano e a Roma, deputate a questo scopo. Purtroppo il capo del governo si è limitato a rispondere che non gli risultava alcuna forma di controllo delle comunicazioni. Ora i nuovi documenti dimostrano platealmente che questo non è vero».
A questo punto il nostro governo dovrebbe reagire?
«Per ora la risposta italiana è stata ben al di sotto della soglia della decenza. In altri paesi europei come Francia e Germania, che non sono certo anti-americani, la reazione politica è stata netta e molto determinata. Da parte del nostro governo c’è con tutta evidenza una intollerabile sottovalutazione del problema, non so se per spirito di pace o per subalternità storica».
I nuovi documenti sembrano mettere in dubbio anche la giustificazione dello spionaggio dei paesi alleati in nome della lotta al terrorismo.
«Questi nuovi documenti chiariscono definitivamente che la più imponente attività di spionaggio dei servizi americani si è concentrata proprio nei giorni più caldi della crisi del governo Monti, mentre è scesa a zero nel periodo di Natale. Evidentemente in vacanza ci vanno i politici e gli imprenditori, non i terroristi. E’ un’ulteriore conferma che l’11 settembre rimane un feticcio e un pretesto per un’attività di controllo illegale che poco ha a che fare con la lotta al terrorismo e molto con lo spionaggio politico ed economico».
I servizi italiani stanno facendo chiarezza sui rapporti con le agenzie americane?
«Tutt’altro. In almeno un’occasione i nostri servizi segreti hanno mentito certamente al Copasir e probabilmente anche al governo. Per negligenza e per reticenza, i vertici dei servizi non hanno ritenuto doveroso informare le autorità politiche di aver ricevuto un’offerta di collaborazione da parte dell’agenzia britannica di spionaggio. Per ora i documenti mostrano che i servizi italiani non sembrano aver partecipato direttamente a questa attività di sorveglianza illegale. Ma è sicuramente falso che non ne sapessero nulla».
fonte: l’Espresso
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2013/12/06/news/claudio-fava-sullo-spionaggio-usa-false-rassicurazioni-del-governo-letta-e-i-servizi-hanno-mentito-1.144588