Cinisello: occupata l’ex scuola di Via Vinci

Lettera aperta alla città

a tutta la cittadinanza, alle forze sociali e politiche che la

animano (gruppi, associazioni, cooperative, parrocchie, sindacati …),

all’Amministrazione Comunale e alle istituzioni pubbliche che la governano.

Siamo una decina di famiglie, da giorni, settimane, mesi… senza casa!

Sfrattati dalle case in cui abitavamo perché “morosi”; non riuscivamo più a

pagare l’affitto o il mutuo, perché abbiamo perso, o non abbiamo mai avuto,

il lavoro.

Siamo i cosiddetti “casi di morosità incolpevole”.

Siamo italiani e migranti, con regolare permesso di soggiorno, cittadini, da

anni, di questa città, dove sono nati i nostri figli, dove frequentano le scuole,

dove abbiamo pagato le tasse…siamo parte di questo tessuto umano e sociale.

I proprietari delle case in cui abitavamo se le sono riprese… privati,cooperative,

o banche che fossero…

E noi oggi, in mancanza di alternative, in mancanza di un “piano

d’emergenza”, in questa città, a seguito dello sfratto, siamo entrati

nella ex-scuola di via L. Da Vinci, una struttura pubblica, da mesi

inutilizzata, pur di avere un tetto sopra la testa, un luogo caldo e

asciutto per dare riparo a noi stessi e ai nostri figli.

Non vogliamo togliere niente a nessuno e non crediamo che questa sia una

soluzione adeguata al problema (che oggi può sembrare un “nostro problema”

ma che, in realtà, è un problema crescente per una sempre più vasta parte

della popolazione).

E’ piuttosto una risposta d’emergenza ad un bisogno primario,

una soluzione temporanea, ma vorremmo essere aiutati a costruirne

una più adeguata e dignitosa.

Crediamo

che il diritto alla casa sia universale, indipendentemente dalla

classe sociale, dall’etnia, dalla religione, dall’orientamento politico e sessuale,

anche quando le condizioni economiche non lo permettono. Un diritto che

viene prima degli interessi privati di qualcuno.

Crediamo

che il problema abitativo non si risolva con gli sfratti ma con serie

politiche abitative basate sull’etica e la solidarietà sociale.

Noi questo

chiediamo oggi ai cittadini e alle istituzioni di questa città:

– di prendere consapevolezza del problema

– di considerare il problema della casa una questione sociale

– di aiutarci a costruire una rete di sostegno e solidarietà

– di tentare in tutti i modi di contrastare l’emarginazione e la solitudine

di coloro che, in situazioni di povertà rischiano pure di subire

l’abbandono da parte dei propri concittadini.

Invitiamo tutti a passare da via L. Da Vinci, 14

per portare il proprio contributo e la propria solidarietà

Noi che abbiamo deciso di sostenere e difendere queste famiglie:

SINDACATO UNIONE INQUILINI, MOVIMENTO CASA E TERRITORIO,

ALTRI CITTADINI diciamo che:

Non possiamo più far finta di non vedere, di non sapere, non possiamo più

tapparci occhi-orecchie-bocca di fronte a questa ingiustizia:

SEMPRE PIÙ

PERSONE E FAMIGLIE SENZA CASA! AVERE UN TETTO SOPRA LA TESTA

E’ UN BISOGNO FONDAMENTALE PER CIASCUN ESSERE UMANO E OGGI,

IN QUESTO PAESE E ANCHE IN QUESTA CITTA’ E’ UN DIRITTO CHE A

MOLTI E’ NEGATO.

Potremmo discuterne e scriverne a lungo su quelle che sono le cause della crisi

e del fallimento dell’attuale modello dominante di organizzazione della vita sul

pianeta, del suo sistema neoliberista basato sullo sfruttamento dell’uomo

sull’uomo, sulla disuguaglianza e l’ingiustizia sociale… E’ poi evidente come

anche le attuali politiche nazionali e internazionali non fanno altro che tentare

di mantenere in vita questo sistema diseguale, che porta i ricchi ad essere

sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri… ma di analisi a riguardo ce né

già molta.

Qui si tratta di cercare non subirne passivamente gli effetti!

Si tratta di “legittima difesa”, difesa della vita propria e altrui.

Certo vorremmo davvero che questa amministrazione sappia far propri i

bisogni di quei ceti popolari che sono maggiormente colpiti dalla

disoccupazione e dalla precarizzazione del lavoro e che vanno ad ingrossare le

fila della “morosità incolpevole”.

Certo ci piacerebbe che i piani casa descritti qualche settimana fa dalla

commissione amministrativa ai servizi sociali e alla casa riuscissero davvero a

dare risposte importanti al problema… ma è pur vero che nessun piano

d’emergenza, nel frattempo, è stato attuato, e l’inverno è alle porte…

Noi crediamo che sia il tempo di unirci per costruire, anche dal basso,

una risposta reale e collettiva sia al bisogno abitativo, sia al bisogno

più ampio di una convivenza umana e sociale nuova, a partire da chi è

rimasto tagliato fuori dalle logiche e dai meccanismi di questo “Stato

di Diritto”.

Vorremmo costruire una risposta alternativa alla “guerra tra poveri”,

al razzismo, alla malavita, all’abbandono, all’isolamento, all’impoverimento

culturale e sociale “APRITE LE PORTE AI POVERI” ha detto il Papa…

…Oggi, i poveri, a Cinisello Balsamo, si sono aperti una porta, quella della exscuola

di via Leonardo Da Vinci, riappropriandosi di un patrimonio pubblico

rimasto inutilizzato, per dare risposta ad un bisogno fondamentale e da qui

cominciare a sperimentare una convivenza umana, sociale solidale e

multiculturale.

Noi porteremo il nostro contributo alla causa !