Trezzi intervista da Radio Popolare. Ecco il testo:
Quanti soldi ci sono nelle casse di Cinisello Balsamo esattamente?«Ci piacerebbe saperlo anche a noi. Stiamo attendendo la definizione della legge del patto di stabilità per definire il quadro. Per avere delle certezze sulle risorse e sulle politiche fiscali del territorio il patto di stabilità è fondamentale. Ci troviamo sicuramente in una difficile condizione di programmare un bilancio, che è certamente complicato, ma qualcosa si può comunque fare sapendo i dati precisi».
Aliquote Imu a Cinisello. Ci sono state delle variazioni come in altri Comuni dell’hinterland?«No, quello no, non c’è stata nessuna variazione delle aliquote dell’Imu a Cinisello».
Quali sono le problematiche di Cinisello?«La prima difficoltà è quella di non essere percepita come grande città. Nella percezione diffusa siamo soltanto una delle città dell’hinterland, mentre i realtà siamo una parte importante di una città metropolitana e siamo più grossi di molti altri capoluoghi di provincia. Abbiamo circa 74.000 abitanti e siamo la settima/ottava città lombarda come popolazione. Noi non siamo paesi dell’hinterland e non vogliamo essere annessi a Milano, ma vogliamo inserirci in un contesto importante come quello della Città Metropolitana mettendo in campo i nostri numeri e le nostre esperienze».
Esperienze come quella del Museo di Fotografia Contemporanea?«Certamente, il Mufoco è una di queste esperienze e per il nostro Comune è un grosso investimento di prospettive e di progetti, non soltanto dal punto di vista monetario».
Sindaco Trezzi, in questo suo inizio di mandato è stata costretta a fare dei tagli? Sappiamo che siete stati promotori di un’iniziativa di innovazione tecnologica nelle scuole elementari e medie di Cinisello.«Abbiamo fatto delle scelte precise sul bilancio, ma quello sulle scuole è stato un investimento sul futuro, sulla crescita e sulla formazione. Investire sul futuro è la prima risposta a una difficoltà economico-occupazionale che diventa in pochi secondi anche difficoltà sociale. Quello sulle scuole è un investimento su 3 anni, fatto assieme all’università e speriamo in futuro, non oggi, di avere dei ritorni. In un momento di crisi si è obbligati a ragionare sull’emergenza, ma bisogna ragionare anche in prospettiva. Sui tagli non sono stati fatti sul sociale, nonostante i trasferimenti dal livello regionale e nazionale si siano ridotti. Abbiamo invece deciso di ridurre alcuni servizi che riguardavano sperimentazioni e progettualità finanziate».
Ieri in Senato si è votato un emendamento sul gioco d’azzardo che bastona i Comuni come voi che hanno firmato il “Manifesto per la legalità”. Che ne pensa?«Ci sentiamo sempre più soli, abbiamo il privilegio di vivere le difficoltà dei nostri cittadini da vicino, vediamo i problemi delle ludopatie e sappiamo cosa vuol dire intervenire per curarle. Il nostro è un osservatorio privilegiato, ma non siamo ancora in grado di trasmettere queste informazioni ai piani superiori. Questa filiera che potrebbe essere virtuosa non trova la sua giusta realizzazione e dire che noi sindaci siamo un po’ è vero».
Chiudiamo sul MuFoCo. Si sente di impegnarsi e fare una promessa?«Il nostro impegno e l’operatività c’è sempre stata. Continuiamo a sostenere economicamente e con convinzione la scelta che è stata fatta qui al MuFoCo. Siamo gli unici ad avere questo patrimonio che deve essere valorizzato. Ci siamo attivati con l’appello, abbiamo coinvolto dei parlamentari, con qualche fatica abbiamo cercato di coinvolgere anche la Regione Lombardia».