di GIANNI SANTORO
È morto Glenn Frey, la chitarra degli Eagles
Il cofondatore della band autrice negli anni 70 di grandi hit internazionali, come Hotel California, aveva 67 anni. Nel 2007 la reunion con un nuovo album e concerti
ADDIO a Glenn Frey. Il cofondatore degli Eagles è morto a New York a 67 anni. La causa della morte del chitarrista e cantante è legata a complicazioni per artrite reumatoide, polmonite e colite ulcerosa. Lo scorso dicembre era stato operato all’intestino e aveva dovuto annullare gli impegni ufficiale con il gruppo.
A dare l’annuncio della sua morte è stato il sito ufficiale della band. “È con grande dispiacere che informiamo della scomparsa del nostro compagno e fondatore degli Eagles Glenn Frey, avvenuta a New York lunedì 18 gennaio 2016. Glenn ha combattuto nelle ultime settimane una battaglia coraggiosa”, si legge nel comunicato, firmato dalla famiglia del musicista e dai componenti della band Don Henley, Joe Walsh, Timothy B. Schimt e Bernie Leadon, insieme al manager storico Irving Azoff.
“Era come un fratello per me”, scrive Don Henley in un comunicato diffuso subito dopo la scomparsa del suo socio di una vita, “eravamo una famiglia e come molte famiglie c’erano anche problemi. Ma il legame che abbiamo stretto 45 anni fa non si è mai rotto, neanche durante i 14 anni di pausa dagli Eagles. Eravamo due ragazzi che fecero un pellegrinaggio a Los Angeles con lo stesso sogno: lasciare il nostro segno nella musica, e con perseveranza, un grande amore per la musica e l’alleanza con grandi musicisti e con il mostro manager Irving Azoff abbiamo costruito qualcosa che è durato più di quanto potessimo sognare. Ma è stato Glenn a cominciare tutto. Era lui l’uomo con un piano preciso. Aveva una conoscenza enciclopedica della musica popolare e un’etica del lavoro che non conosceva soste. Era divertente, testardo, volubile, generose, profondamente talentuoso e deciso. Amava la moglie e i figli più di tutto il resto. Non sono sicuro di credere nel fato, ma incrociare il cammino con Glenn Frey nel 1970 ha cambiato la mia vita per sempre. Sarà strano andare avanti in un mondo senza di lui. Ma ogni giorno sarò grato di averlo avuto nella mia vita. Riposa in pace, fratello mio. Hai fatto quello per cui ti eri messo in viaggio. E anche di più”.