Ci lascia David Bowie, il trasformista del rock

immagine tratta da La Repubblica

immagine tratta da La Repubblica

È morto David Bowie, il trasformista del rock

La notizia arrivata dai profili social ufficiali. Tre giorni fa, l’8 gennaio, aveva compiuto 69 anni ed era uscito il suo nuovo album, “Blackstar”

TRE giorni fa aveva compiuto 69 anni, nello stesso giorno era uscito Blackstar, il suo ultimo album, resterà il suo testamento. Due settimane fa aveva annunciato il ritiro “definitivo e irrevocabile” dai palcoscenici che non frequentava dal 2006. E’ morto a New York David Bowie, l’annuncio sul suo profilo ufficiale Twitter e Facebook: “Dopo 18 mesi di lotta contro il cancro se ne è andato serenamente, circondato dalla sua famiglia”. La conferma dal figlio, con un messaggio accompagnato da una sua foto da bambino insieme al padre. “Davvero addolorato e triste nel dire che è vero. Sarò fuori dalle reti sociali per un po’. Grande affetto a tutti”. Una notizia inaspettata, che ha colto di sorpresa e gettato nello sconforto il mondo intero. Se ne va una delle figure artistiche più celebrate e di maggiore successo della storia della musica. Dal Vaticano a Madonna, i messaggi di cordoglio da tutto il mondo.

David Robert Jones – questo il vero nome – nasce a Brixton, Londra, l’8 gennaio del 1947. Il suo primo singolo, Can’t help thinking about me, viene pubblicato il 14 gennaio del ’66 a nome di David Bowie e The Lower Third. Nel 1967 l’incontro cruciale per la sua carriera, quello con Lindsay Kemp. Dall’artista apprende i segreti della teatralità, della mimica, dell’uso del corpo, elementi fondamentali della sua personalità artistica che si affermerà attraverso le sue tante “personalità”. Il primo tour ufficiale è lo “Ziggy Stardust Tour”, iniziato il 10 febbraio 1972 al Toby Jug di Tolworth, 103 date in 60 città, l’occasione per promuovere l’album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, disco venerato che racconta la storia del primo dei suoi alter ego scenici, Ziggy Stardust, un extraterrestre bisessuale e androgino trasformato in rockstar, fra teatro kabuki e fantascienza, che fa di Bowie un portavoce della libertà sessuale. Ma è solo uno dei tanti alter ego di Bowie, da Aladdin Sane al Duca Bianco, una continua reinvenzione di se stesso che gli ha permesso di mostrare varie sfaccettature della sua arte nel corso della sua prolifica carriera. Nel 1973, con uno straordinario concerto all’Hammersmith Odeon di Londra, insieme agli Spiders from Mars, Bowie annuncia la fine di Ziggy Stardust. All’inizio degli anni Ottante è un mito. Uno dei pochi artisti in grado di conciliare rock e teatro, pop e avanguardia, ambiguità sessuale e arti visive, trasgressione e letteratura. Conta su solidi legami che vanno dal rock’n’roll stardom a Warhol e William Burroughs.

Dopo Station to station (’76) e The Thin White Duke (’76), Bowie lascia Los Angeles e si trasferisce a Berlino. Con la collaborazione di Brian Eno registra tre degli album più importanti della sua carriera, Low, Heroes e Lodger. Nella capitale tedesca riesce a liberarsi dalla cocaina e inaugura gli anni Ottanta con una nuova, clamorosa svolta stilistica che gli frutterà il più grande successo commerciale della sua discografia, Let’s Dance, un raffinato viaggio attraverso il rock’n’roll, il funky, la dance più elegante. E’ il periodo più commerciale di Bowie che spiazza ancora una volta i fan formando i Thin Machine, un quartetto chitarra, basso, batteria che suona un rock durissimo, disastroso dal punto di vista del mercato.

Non si fa mancare le incursioni nel cinema. Dopo piccole apparizioni, il grande successo nel 1976 come protagonista di L’uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg. Ma tra le sue interpretazioni si ricordano anche quella in Furyo di Nagisa Oshima del 1983, Absolute Beginners e Labyrinth del 1986 fino a Basquiat di Julian Schnabel del 1996, nel quale ha interpretato il ruolo di Andy Warhol.

Riservato, poco disponibile a interviste, nel 1992 si era sposato con Iman, modella di successo, che da allora gli è sempre stata accanto.  Per celebrare il matrimonio era stata scelta l’Italia, la chiesta americana di St. James a Firenze (ma si erano già sposati con rito civile a Losanna, dopo un fidanzamento che durava dall’anno precedente). Bowie aveva avuto due figli: Duncan Zowie Haywood (nato nel 1971 dal precedente matrimonio con Mary Angela Barnett) e Alexandria Zahra (nata nel 2000), ma considerata sua terza figlia anche Zulekha, nata dal precedente matrimonio di Iman.

Dal 1997 viene anche quotato in Borsa, grazie all’emissione dei Bowie Bonds effettuata offrendo a garanzia le royalties ricevute per i dischi venduti fino al 1993 (circa un milione di copie l’anno). Nel 2007 ha ricevuto il Grammy alla carriera, nel 2008 era stato inserito al 23º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone.

fonte: La Repubblica

http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/11/news/e_morto_david_bowie_il_camaleonte_del_rock-130996525/?ref=HRER1-1