Sessanta minuti incalzanti, dove i ragazzi sul palco con impeto e energia rappresentano storie di vita in cui dominano l’arroganza e l’esasperazione della propria forza per conquistare un posto nella vita. Si parte dal bullismo come affermazione della propria superiorità sul più debole, all’omofobia come rifiuto del diverso su cui sfogare la propria rabbia, alle guerre di quartiere perché le istituzioni non sono da considerarsi, il riscatto e un’identità si possono ottenere solo sulla strada. Ma ecco che arriva il cambiamento, la coscienza che travestita da uomo in pigiama perché aveva sempre dormito, adun certo punto si risveglia e fa ragionare e riflettere sull’inutilità del male e sulla stupidità di una vita che poi condurrà al carcere. Il male, la coscienza e poi la bontà si incontrano cercando di spingere il ragazzo del carcere verso la propria parte. Il male, che ha sembianze di un uomo vestito di rosso e di nero, è molto tentatore, di fatto è più semplice sfogare la propria rabbia distruggendo, o compiendo sotterfugi al di sopra della legge che cercare di trovare una via di riscatto attraverso un’autoanalisi faticosa, dolorosa, ma comunque sempre costruttiva. Alla fine il bene e la coscienza vincono il male e il processo di redenzione e di cambiamento finalmente si compie, di fatto la libertà è molto più bella della galera.
Spettacolo duro, toccante e soprattutto vero, con la partecipazione di attori molto talentuosi.
Per informazioni:www.piccoloteatro.org