Stanotte (più che notte, l’alba) ho seguito, su Rai2, una interessante lezione di Enrico Menduni su “Educazione a Internet”, nella quale ha parlato dell’importanza e di come l’avvento di Wikipedia abbia fatto sparire le enciclopedie cartacee.
Ha raccontato un aneddoto: una importante enciclopedia, nel 2007, gli aveva commissionato (e pagato) un articolo sulla televisione. Lui gliel’ha mandato, poi, quando, nel 2008, ha visto che non era stato pubblicato, ha telefonato per sapere qualcosa. Gli hanno risposto: “Televisione comincia con ‘t’, siamo alla ‘l’, la pubblicazione è prevista per il 2011”. Pubblicazione mai avvenuta in quanto, per effetto di Wikipedia, quell’enciclopedia ha chiuso. (Ed ha spiegato poi l’importanza di un’enciclopedia che pubblica le cose in tempo reale attraverso il contributo delle tante persone che volontariamente collaborano a questa specie di “fucina del sapere collettivo”)
Riflssione: Perché le persone riversano materiale in Rete per metterlo a disposizione di altri?” «Non è facile rispondere a questa domanda, tuttavia nel saggio abbiamo cercato di legare la spiegazione al concetto di dono. E il dono è un fatto sociale, umano. Anche se, come sosteneva Marcel Mauss, fa parte della catena dare, ricevere, contraccambiare.»
http://www.huffingtonpost.it/2013/10/11/il-dono-al-tempo-di-internet_n_4083172.html
“Il dono implica una forte dose di libertà. È vero che c’è l’obbligo di restituire, ma modi e tempi non sono rigidi e in ogni caso si tratta di un obbligo morale, non perseguibile per legge, né sanzionabile. Il valore del dono sta nell’assenza di garanzie per il donatore. Un’assenza che presuppone una grande fiducia negli altri.”