DOMENICA 03/05 DALLE ORE 18:00 ALLE 19:00 Giornata mondiale della libertà di stampa, per Assange Nella Giornata mondiale della libertà di stampa 2020, il Comitato per la Liberazione di Julian Assange Italia dedica una videoconferenza in diretta streaming, insieme ad … Continua a leggere →
Pandemia di seria A Pubblicato: 17 aprile 2020 in Senza categoriaTag:cavallette, coronavirus, dengue, malaria, malattie neglette, Pandemia, pandemia informazione, zika0 La pandemia di coronavirus, per quanto i dati dei decessi siano relativamente modesti, è diventata una big news. Cioè una notizia che monopolizza velocemente tutto l’arco dell’informazione. Forse perché … Continua a leggere →
Era ricoverato da fine febbraio a Oviedo. Aveva 70 anni – di STEFANIA PARMEGGIANI OVIEDO – Addio a Luis Sepúlveda: la sua incredibile voce, sospesa tra l’America latina a cui apparteneva e l’Europa dove si era rifugiato, si è spenta … Continua a leggere →
Nove paesi, fra cui l’Italia, hanno proposto che l’Unione Europea emetta propri titoli di debito, detti Eurobond. Chiedono quindi che le ingenti risorse necessarie per fare fronte alla crisi in atto non siano reperite dai singoli paesi, ma dalla UE … Continua a leggere →
Le democrazie alla prova di forza Pubblicato: 20 marzo 2020 in Senza categoriaTag:Al Sisi, coronavirus, democrazia, Erdogan, europa sotto ricatto, Putin, totalitarismo0 Nella nostra realtà colpita dalla pandemia di coronavirus, le notizie che riescono a superare la marea di racconti sulla chiusura degli esercizi pubblici, gli inni cantati … Continua a leggere →
Prima ad Haiti, allo stremo delle forze a causa del terremoto e poi del colera.Poi in Sierra Leone, schierati contro l’ebola.Ora qui in Italia, al nostro fianco per fronteggiare il corona virus. Cuba conferma la sua professionalità e la sua … Continua a leggere →
«Sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo si può fare la differenza», diceva Orso FUTURA D’APRILE18 MARZO 2020DIRITTIESTERIIN EVIDENZAPOLITICA Il 18 marzo 2019 Lorenzo Orsetti, un ragazzo di 33 anni originario di Firenze, ha perso la vita mentre combatteva contro i miliziani dell’Isis … Continua a leggere →
Il gioco si fa duro, ma i duri non vogliono giocare Pubblicato: 14 marzo 2020 in MondoTag:climate change, coronavirus, Covid19, fine globalizzazione, globalizzazione e coronavirus3 Il mondo disegnato dall’ultima ondata di globalizzazione degli anni ’90 è come un organismo vivente. I gangli che garantiscono il suo … Continua a leggere →
La liberazione ancora attuale Pubblicato: 5 marzo 2020 in America LatinaTag:Chiesa America Latina, Ernesto Cardenal, sette America Latina, Teologia della Liberazione0 La morte di Ernesto Cardenal, sacerdote, poeta e guerrigliero nicaraguense scomparso il primo marzo, riporta di attualità una delle pagine della guerra fredda “a … Continua a leggere →
CHECCHINO ANTONINI29 FEBBRAIO 2020DIRITTIESTERINOTIZIEPOLITICARIVISTA Èun crimine rivelare i crimini di guerra? Quali sono i confini tra il giornalismo e lo spionaggio? È giusto che le libertà digitali vengano confiscate da poteri statali e potentati economici? E quali sono i limiti … Continua a leggere →
CHIARA CRUCIATI1 MARZO 2020CULTURADIRITTIESTERINOTIZIEPOLITICARIVISTA Vivere un’intera vita senza libertà turba l’anima, il corpo e la psiche. Se accade a un popolo intero e se quell’assenza di libertà si fa strutturale e transgenerazionale, se dura per oltre sette decenni, a … Continua a leggere →
L’annus horribilis in corso Pubblicato: 26 febbraio 2020 in MondoTag:Alex Langer, coronavirus, guerra dazi Cina-USA, incendi Amazzonia0 L’annus horribilis è cominciato nell’estate 2019 con gli incendi dolosi in Amazzonia, conseguenza dell’attuale malgoverno brasiliano e della guerra commerciale tra USA e Cina, che lasciava presagire una crescita … Continua a leggere →
Il mondo virtuale delle crociere Pubblicato: 14 febbraio 2020 in Senza categoriaTag:impatto turismo, Ocean Cay MSC, overtourism, turismo da crociera, turismo di massa0 Dagli anni ’70 a oggi i crocieristi nel mondo sono passati da circa 500.000 a oltre 25 milioni: è il segmento del turismo … Continua a leggere →
Le recenti elezioni legislative in Perù hanno confermato un dato che ormai è una costante in tutto il continente americano: lo sbarco in politica delle religioni carismatiche e delle sette religiose. Nel caso peruviano, la seconda forza uscita dalle urne, il Frepap, nasce dalla Missione Israelita del Nuovo Patto Universale, la chiesa millenarista e messianica fondata da Ezequiel Ataucusi Gamonal nel 1968. Nella vicina Bolivia, uno dei candidati che si contenderanno la presidenza il prossimo maggio è il predicatore evangelico Chi Hyun Chung, nato in Corea del Sud e trasferitosi da bambino insieme alla famiglia nel Paese sudamericano. Nel 2018 in Costa Rica arrivò al ballottaggio per la presidenza della Repubblica il cantante cristiano Fabricio Alvarado, sostenuto dal partito evangelico Restaurazione Nazionale, mentre in Colombia si registrava il flop di Todos Somos Colombia, il partito di Jorge Trujillo, fondatore della chiesa Casa del Regno. Ma in realtà queste chiese hanno già espresso presidenti: come l’ex dittatore e genocida José Efraín Ríos Montt, che fu poi democraticamente eletto presidente del Parlamento del Guatemala grazie alla sua conversione al pentecostalismo; oppure il più famoso di tutti, Jair Bolsonaro, presidente del Brasile e frequentatore della chiesa battista.
Tutte queste esperienze politico-religiose hanno molto in comune. Innanzitutto l’essere fortemente conservatrici e il considerare i diritti ottenuti dal mondo LGBT e la legalizzazione dell’aborto volontario come una dimostrazione del fatto che si è imboccata la strada che porta a Sodoma e Gomorra. Proprio questa avversione per i diritti civili diventa il principale punto di contatto con il mondo conservatore tradizionale, che da sempre dichiara di battersi per difendere i valori appunto “della tradizione”, che in America Latina equivale a difendere i diritti dei bianchi, maschi e benestanti. Ma lo stesso avviene anche negli Stati Uniti, dove i neocon, provenienti soprattutto dalle piccole chiese rurali, sostengono da anni i candidati repubblicani più restii a riconoscere i diritti civili.
Per questi nuovi protagonisti della politica americana, la discesa in campo è paradossalmente “apolitica”: dichiarano di volere solo vegliare sui principi morali. Ufficialmente, rivendicano dunque una funzione da controllori piuttosto che da forza candidata a governare. Usano le forme di rappresentanza offerte dalla democrazia ma non ne condividono il principio di fondo, e cioè il diritto all’esistenza di visioni diverse del mondo, e anche della famiglia. Sfruttano come ariete la democrazia, insomma, ma vorrebbero ridurla a specchio delle loro convinzioni. Finora queste chiese erano state dietro le quinte, limitandosi a portare acqua ai politici loro più vicini, ma da alcuni anni cominciano a esprimere propri candidati. Hanno così giocato un ruolo fondamentale nell’avvicinare una base popolare ai partiti conservatori: un elettorato che non si sentiva rappresentato dalla politica tradizionale e che ora partecipa alla politica con lo spirito del crociato che combatte il male.
Tutto ciò accade perché i poveri e i poverissimi hanno trovato in queste chiese ascolto e soprattutto una rete di protezione, laddove lo Stato non esiste. Chiese come cooperative, alle quali si versa la decima dello stipendio, ma dalle quali si riceve un aiuto quando c’è bisogno. È questa la conseguenza, l’onda lunga della politica vaticana che allontanò i sacerdoti che aderivano alla Teologia della Liberazione, spalancando così le porte ad altre religioni. Il punto è che non siamo di fronte a una disputa teologica: l’ingresso in politica di chiese organizzate in partito rinforza quei settori conservatori, finora minoritari, che finalmente possono candidarsi a vincere in democrazia. Democrazia che loro stessi mettono in pericolo una volta insediati. Non solo l’elenco dei Paesi democratici si è ristretto negli ultimi anni, ma all’interno di essi ci sono forze sempre più rilevanti che mirano a trasformare la democrazia in teocrazia. E non parliamo di Medio Oriente, ma di America.
Tutto il Parlamento europeo in piedi per Liliana Segre: in Italia non andò proprio così di GIANMICHELE LAINO | 29/01/2020 Liliana Segre è intervenuta al Parlamento Europeo Un lungo applauso ha accompagnato la fine del suo discorso In Italia andò diversamente È … Continua a leggere →