Caro PD, cancellare i diritti non significa combattere la precarietà
Ci rivolgiamo al Partito Democratico prima che la polemica e il conflitto ci portino veramente in direzioni opposte. La riforma del mercato del lavoro è un tema troppo delicato per essere affrontato con annunci, con spot propagandistici e con l’idea che la modernità consista nell’idea della cancellazione dei diritti e dell’articolo 18. Qui si tratta di cancellare la relazione che c’è tra il lavoro e la libertà, tra il lavoro e la dignità delle persone.
Tornare indietro, uscire dal ‘900 per precipitare di nuovo nell’800 significa cancellare il senso della sinistra. La sinistra esiste per mettere insieme queste parole: il lavoro e la libertà. Per questo non siamo dentro un importante passaggio della cronaca poliica, siamo dentro un passaggio della storia del nostro Paese.
La riduzione e la cancellazione dei diritti non c’entrano niente con la lotta alla precarietà. La strada che vuole intraprendere Renzi è la stessa di Berlusconi. Se ci sono molti che sono precari, e purtroppo ce ne sono e sono anche troppi, allora Renzi e il PD si facciano promotore di una stagione dei diritti per chi non ne ha. Cominciamo ad esempio ad introdurre il reddito minimo per chi oggi vive nella povertà assoluta o relativa. I soldi si trovano, a cominciare dagli F35.
fonte: SEL MADE
http://selmade.it/caro-pd-cancellare-i-diritti-non-significa-fare-la-lotta-alla-precarieta/