immagine tratta da La Repubblica
Tante le iniziative per i senzatetto e i profughi, la città ha riscoperto il valore della solidarietà. Le associazioni sommerse di richieste di chi vuole dare una mano: “Finalmente c’è una nuova coscienza civile che ci porta ad aiutare chi ha bisogno”
Capodanno, il cuore grande di Milano: boom di volontari per il cenone sospeso e le feste nei centri d’accoglienza
di ZITA DAZZI
Feste e cenoni per i senzatetto e i profughi nella Milano che ha riscoperto il valore della solidarietà. Le organizzazioni benefiche quest’anno hanno previsto cene di festa in tutti i centri d’accoglienza milanesi, che ospitano 3.600 richiedenti asilo e almeno 4mila clochard. Festa quindi da viale Ortles all’hub di via Sammartini, anche grazie alla presenza di molti più volontari rispetto agli scorsi anni. Gente che si è offerta di aiutare nell’organizzazione dei pasti nei giorni di Natale e di Capodanno. Festa anche al centro diurno Sos Stazione al sottopassaggio Mortirolo con la Bar Boon BBnd, che si esibirà anche all’hub per i migranti. Nella città simbolo degli affari e degli status symbol, tanta gente ha voglia di fare qualcosa di buono.
Che Milano il cuore ce l’avesse, e grande, lo si era capito in piena emergenza profughi, con la stazione Centrale invasa da centinaia e centinaia di profughi siriani. Arrivarono quintali di vestiti e vivande, tanto che il Comune a un certo punto chiese di interrompere le donazioni. Erano troppe. Adesso nei giorni di festa la scena si è ripetuta. Le associazioni di volontariato hanno liste d’attesa per le persone che si sono candidate per aiutare i “poveri”. Centinaia e centinaia di telefonate sono arrivate a tutte le sigle più importanti che, esattamente come negli anni passati, hanno lanciato i loro appelli per gli eventi programmati fino alla Befana. “Per la prima volta ho dovuto dire dei no – aveva raccontato nei giorni scorsi padre Maurizio Annoni, dirigente dell’Opera San Francesco che gestisce la mensa di corso Concordia – forse la gente si è stufata del consumismo; forse c’è qualcuno che si sente solo e vuole fare compagnia a chi è ancora più solo; forse, finalmente c’è una nuova coscienza civile che ci porta ad aiutare chi ha bisogno”.
Fra le persone che si sono fatte avanti per ospitare poveri, c’è anche il ristorante il Kapuziner Platz di viale Lazio a Milano, a che offrirà un “cenone sospeso” a 37 poveri. Gli ospiti siederanno a tavola, insieme agli altri clienti, e potranno degustare il menù previsto per quella sera: specialità bavaresi, nello spirito del locale (sidro, brezel, knodel, spadellata di manzo con patate, ampia varietà di birre), contaminate dai must della tradizione ambrosiana (panettone e spumante).
Per chi ha particolari esigenze alimentari, inoltre, la cucina del ristorante ha preparato qualche variante senza carne di maiale. La cena inizierà alle 20.30 e terminerà alle 24.00 con il tradizionale brindisi. “In questo ristorante che aderisce a Cena Sospesa, sono i clienti a offrire con le loro donazioni i pasti a chi ha bisogno, domani sarà lo staff a farlo, aprendo le porte a nuovi ospiti. Un gesto che avevamo già compiuto lo scorso anno e che vorremmo diventi una tradizione”, spiega il proprietario del locale Alessandro Provolo. Stessa idea ha avuto anche il signor Hassan, titolare del ristorante Lungo la Notte in via Lodovico il Moro 131, che ha voluto celebrare la festa cattolica del natale – lui che è musulmano – invitando a cena quattro famiglie. Iniziativa che si ripeterà nella notte del 31 dicembre.
L’iniziativa Cena Sospesa, promossa da Caritas Ambrosiana, Fipe, Confocommercio ed Epam, coinvolge nella città di Milano 23 ristoranti. Nei locali le offerte dei clienti vengono raccolte e convertite in ticket restaurant. I buoni-pasto vengono poi ridistribuiti alle persone in difficoltà assistite dai centri di ascolto parrocchiali. Partita in forma sperimentare durante Expo Milano 2015, l’iniziativa è proseguita oltre il semestre espositivo. Solo nell’ultimo anno, le offerte hanno permesso di ridistribuire 4 mila buoni pasto. I ticket sono stati assegnati a 89 disoccupati impegnati in progetti di riqualificazione professionale. Ognuno di loro ha potuto beneficiare dei buoni durante il periodo di formazione. In questo modo la generosità dei milanesi ha potuto tradursi in un aiuto concreto verso persone che stanno compiendo un percorso per il superamento della loro condizione di difficoltà.
Fra le iniziative di solidarietà previste per oggi c’è anche la visita dell’arcivescovo Angelo Scola e del sindaco Giuseppe Sala agli anziani del Pio Albero Trivulzio. Sindaco e cardinale partecipano al Te Deum. Poi visita ai pazienti nei padiglioni ospedalieri con il presidente Maurizio Carrara e Claudio Sileo, direttore generale.
fonte: La Repubblica
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