Finalmente anche in Italia si muove qualcosa sulla riforma della legislazione sugli stupefacenti. Il 25 luglio prossimo l’Aula della Camera dei Deputati discuterà il provvedimento sulla legalizzazione della cannabis. Una data storica per l’Italia, che ricorda ai più la caduta del fascismo, ma che speriamo sarà ricordato anche come inizio della fine del proibizionismo e delle sue politiche.
Non ho dubbi che gli oltre 200 deputati che hanno firmato la proposta di legge dell’intergruppo parlamentare per legalizzare la cannabis faranno la loro parte e immagino che le associazioni, i singoli cittadini, non saranno da meno in questo comune sforzo. Ora è importante lavorare, dentro e fuori il Parlamento, per un cambio di rotta che consegni al passato quel gigantesco fallimento e apra un nuovo spazio politico, giuridico e sociale. Il tema di come regolamentare il mercato della cannabis e contrastare le mafie è maturo, anzi maturissimo nel Paese. Nel mondo la tendenza è legalizzare il consumo e la vendita, sia per fini terapeutici che ricreativi. L’Italia non perda anche questo treno.