di Angelo Gerosa. I quotidiani di stamane scrivono di “ballottaggi ovunque” ma non è vero: nel capoluogo della Sardegna Zedda è stato eletto al primo turno.
Un risultato di grande valore politico in quanto questo giovane sindaco di SEL rappresenta la stagione “arancione” che, buon erede dei “vecchi” e formidabili successi elettorali di Vendola nella regione Puglia, ha portato Pisapia sindaco a Milano, Doria a Genova e Zedda appunto a Cagliari.
Candidati sindaco espressione di un centrosinistra unito, non nell’inseguire il voto moderato ma, al contrario, nel rappresentare la speranza, il cambiamento e la lotta alla disuguaglianza sociale.
Zedda è quanto rimane di questa stagione ed il voto di domenica ha dimostrato che non si tratta di un residuo del passato.
A sinistra si può ed è giusto discutere sul significato del 3,7% di Airaudo a Torino, del 4,5% di Fassina a Roma, del 7% di Martelloni a Bologna e così via, ma sul 51% di Zedda c’è poco da discutere. C’è solo da imparare e da comprendere che si tratta di una scommessa politica saggia e vincente.
PS: a riguardo del risultato generale di questo primo turno elettorale forse non c’è molto da aggiungere a quanto scrivemmo il mese scorso in merito ai travagli dei candidati voluti da Renzi, con in più l’imprevista débâcle di Fassino, costretto a Torino ad un difficilissimo ballottaggio al fine di evitare la rottamazione promessa dai pentastellati. Débâcle che si aggiunge alla netta sconfitta della Valente a Napoli, all’agonia di Giacchetti a Roma ed alla non vittoria di Sala a Milano.