La bufala fatale (per Di Pietro)

Quell’informazione fasulla, contenuta nel libro del 2011 e ripresa da molti giornali dopo il servizio di Report, aveva dato origine a una campagna mediatica contro l’ex pm: per tutti, Di Pietro e famiglia avevano acquistato 56 immobili, che in realtà erano 56 particelle catastali per un totale di 11 immobili, tra cui le case della moglie, del suocero e dei due figli maggiorenni, i terreni di campagna e la masseria paterna a Montenero di Bisaccia. Non proprio un impero. Ora, quattro anni dopo il libro e la campagna che ne seguì, una sentenza punisce l’autore della bufala. “Se da una parte – commenta l’ex pm al Fatto – sono contento che venga fuori la verità, dall’altra resta l’amarezza per il danno provocato. Il contenuto del libro è stato ripreso da tanti media. La mia figura dava fastidio. Nella mia vita mi sono dovuto dimettere da magistrato, poi da ministro, poi lasciare definitivamente la politica. Sempre per accuse che si sono poi rivelate false. Ma troppo tardi.”

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