In molti in Italia vorrebbero sapere se le cose inaccettabili che Berlusconi pretendeva sono state tolte dal tavolo. L’impressione è che ci siano ancora tutte.
Adesso (i soliti ignoti: media e quant’altro) vogliono farci credere che tutto lo scontro sia sui nomi dei ministri del futuro governo. Volutamente non danno peso al fatto che a Berlusconi interessa “la ciccia”. In sostanza vuole impegni precisi sulle cose che il governo dovrà fare per accontentarlo a partire dai suoi problemi con la giustizia. In molti sono preoccupati che le “cose inaccettabili” prima siano adesso accettate.
Ho ascoltato il discorso di Napolitano alle camere: un allarme sulla drammatica situazione politica sui gravi rischi che correvano le istituzioni democratiche, eccetera.
Dopo aver dato l’incarico di formare un governo a Enrico Letta, le parole di Napolitano erano serene tranquille e fiduciose. Credo che molti italiani nell’ascoltarle o nel leggerle abbiano avuto la percezione che “fatto fuori Bersani, accontentato Berlusconi” i problemi dell’Italia fossero per incanto scomparsi.
A me pare che Berlusconi per essere accontentato pretenda ancora molte cose. Può darsi che alla fine voglia recitare la parte della vittima e assertire di avere ingoiato molti rospi, ma ci sono rospi che il padrone del Pdl non può accettare di ingoiare perchè non può farsi politicamentge fuori con le sue stesse mani.
Ho sentito giovani elettori che mi dicevano”meno male che Sel non non sarà in questa maggioranza e non mi dovrò pentire di averla votata”. Non gli si può dar torto.
E’ molto probabile che Letta riesca a fare giurare un governo. Ovviamente il voto di fiducia sarà più complicato. Comunque, oltre a sentire le parole di Letta che illustrerà il programma, ci sarà da vedere gli atti che farà il governo e aprrestarsi per dare batatglia in parlamento e nel paese per impedire provvedimenti socialmente
ingiusti per far passare leggi e provvedimenti a favore dei meno ricchi e per riforme politiche che rendano possibile l’attuazione della Costituzione nel rafforzamento delle libertà e dei diritti dei lavoratori a partire dal diritto ad esercitarlo un lavoro, della pari dignità sociale e politica e della partecipazione democratica e non il contrario.
Renzo Baricelli