di Angelo Gerosa you could check here.
Vi sono piccoli episodi che hanno una grande valenza e quello che mi racconta Ettore Brunelli e che riguarda i lavoratori bresciani dell’igiene urbana pare proprio essere uno di questi.
Ettore è un compagno bresciano, per molti anni assessore cittadino all’ambiente, e mi spiega quanto i lavoratori dell’igiene urbana sono esposti alle regole più brutali del libero mercato: ad ogni gara d’appalto si registra una offerta di maggior ribasso, ribasso pagato a duro prezzo in termini di carichi lavorativi, turni disagiati, contratti a termine e così via.
Spesso i lavoratori “anziani” riescono a prendersi i posti di lavoro meno pesanti e meno nocivi, scaricando le mansioni peggiori sui neoassunti e spezzando in tal modo il vincolo di solidarietà tra compagni di lavoro.
Ma a Brescia è diverso: i lavoratori più “anziani” sono anche quelli più sindacalizzati e per evitare fratture generazionali e nuove diseguaglianze hanno rispolverato un questionario operaio vecchio di quaranta anni e poi, con un lavoro certosino, hanno intervistato tutti i lavoratori del comparto.
Tutti ma proprio tutti i lavoratori del comparto: vecchi e nuovi, a tempo indeterminato e no, con contratto regolare o atipico, in appalto o in sub-appalto. Obbiettivo: analizzare i carichi di lavoro, le condizioni lavorative, la fatica, la nocività, la sicurezza ecc.
Un ritorno della soggettività operaia, per ribadire che il lavoro deve adattarsi all’uomo e non viceversa.
L’episodio, piccolo ma di grande significato, animerà il dibattito “Prevenzione e tutela della Salute e Sicurezza nella Raccolta Differenziata (dal “modello operaio di fare salute al Decreto 81, dai delegati del Consiglio di fabbrica ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza)” organizzato dalla CGIL il 31 Gennaio 2017 al Centro Artigianelli di Brescia.