Boxe: 50 anni fa l’ultimo match di Cassius Clay, batte Liston e diventa Muhammad Alì
A Miami, mezzo secolo fa l’incontro simbolo di un cambiamento storico, non solo per il pugilato
NEW YORK – Oggi, cinquant’anni fa, Cassius Clay combatte a Miami l’ultimo suo incontro di pugilato, batte Sonny Liston, sale sul trono dei pesi massimi, urla “ho scosso il mondo” e poi scompare nella notte. Va a mangiare gelato alla vaniglia con Malcom X, il suo mentore, e riappare solo alla conferenza stampa del mattino dopo: “É vero che ti sei convertito all’Islam?”, gli chiede un cronista del Miami Herald. Lui, fa un piccolo sorriso e veloce come una farfalla punge l’America conservatrice: “Io credo in Allah e nella pace: non sono più cristiano, ora conosco la verità e so dove andare”.
Dopo dieci giorni, il 6 marzo, alla radio il leader religioso, Elijah Muhammad annuncia: “A Cassius manca qualcosa di divino, da oggi si chiamerà Muhammad Ali” e con quel nome cambiò la storia del pugilato e degli Stati Uniti. Così viene celebrato l’anniversario di quell’incontro: Cnn dedica all’evento un lungo speciale, la Hbo rimette in palinsesto il film cult dell’anno scorso, nella capitale della Florida si prepara una tavola rotonda con i protagonisti dell’epoca e studiosi, i guantoni entrati nella leggenda sono appena stati venduti all’asta per oltre 800mila dollari, per Sports Illustrated è il quarto evento sportivo di tutti i tempi. Michael Ezra insegna storia all’università ed è uno dei più attenti conoscitori della biografia di Muhammad Ali, il regista Ang Lee lo ha assunto come consulente per il documentario che sta girando sulla boxe degli Anni Settanta: “Quel match ha cambiato la nostra società, ha un peso decisivo nella battaglia per i diritti civili. Sino ad allora Cassius era un ragazzino a cui pochi davano credito, nonostante la medaglia d’oro alle Olimpiadi era visto come uno sbruffone, un pagliaccio. Poi quando si è trasformato in Muhammad e ha iniziato la sua lotta contro il potere tutti si sono dovuti ricredere e hanno dovuto fare i conti con il suo carisma”. Nei vari speciali i commentatori si chiedono: “Come sarebbe andato il mondo se avesse vinto Sonny”, proprio come si fa con i grandi eventi storici.
La rivoluzione inizia una settimana prima dell’incontro. Il Miami Herald pubblica un’intervista rubata e poi smentita al padre del pugile: “Mio figlio è stato plagiato, gli hanno fatto il lavaggio del cervello: adesso odia i bianchi e non va più a messa”. In molti cancellarono le prenotazioni dei biglietti, gli organizzatori supplicano Malcom X e gli altri leader dei Musulmani Neri di non farsi vedere in giro. I giornalisti si accaniscono sul 22enne Cassius Clay: “Provo pietà per lui”, scrive Jimmy Cannon, una delle firme celebri del tempo e un altro scherza: “Sarà il primo uomo lanciato con un pugno da Miami a Helsinki”. In 46 su 47 lo danno per sconfitto, le scommesse lo quotano 1 contro 7, nessuno pensa che Sonny Liston possa perdere: “la macchina per uccidere”, “l’uomo dai pugni come palle da bowling” è il campione indiscusso, ha 32 anni (ma qualcuno dice che si avvicina ai quaranta), non sa quasi leggere e scrivere, la mafia lo tiene in ostaggio ma sul ring è il migliore. É talmente sicuro di sé che quasi non si allena, mangia hot dog e patatine fritte, si ubriaca con litri di birra e passa le notti pagando prostitute: “Quel finocchio lo distruggo”.
Cassius prega con Malcom X, fatica duramente e poi fa quello che gli riesce meglio: fa il matto. Chiama l’avversario orso, puzzone, va a ballare sotto casa sua e al rito del peso è talmente su di giri che il medico minaccia di non farlo boxare se la pressione non si abbassa. Anni dopo dirà allo scrittore David Remnick: “Avevo una paura maledetta”. L’incontro va come nessuno si aspetta, Liston alla settima ripresa sussurra ai suoi “Basta” e non si rialza più. Una delle foto più famose mostra il futuro re con le braccia tese lungo i fianchi, gli occhi sgranati e Sonny che colpisce invano l’aria. É una delle ultime immagini di Cassius Clay, poi apparirà Muhammad Ali che prenderà a pugni l’America sino a mandarla al tappeto.
dal nostro inviato MASSIMO VINCENZI
Fonte: La Repubblica
http://www.repubblica.it/sport/vari/2014/02/25/news/boxe_50_anni_fa_l_ultimo_match_di_cassius_clay_batte_liston_e_diventa_mohammed_al-79566703/?ref=HREC1-39