Bologna: chiude la Guess trenta lavoratori a rischio

foto dal sito de la Repubblica

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mio commento: invece di nuovi posti di lavoro di cui si parla “150mila l’ultima boutade”, si continua ad assistere a chiusure di unità produttive e automaticamente troppi Lavoratori perdono il loro posto che è l’unica fonte di sostentamento. Questa è l’ulteriore conferma di come siamo costretti a vivere nel nostro paese. Quindi, invece di parlare di nuove assunzioni, mi viene da dire che si deve parlare di vecchi licenziamenti!
Mario Piromallo

Bologna, chiude la Guess: trenta lavoratori a rischio

Choc nell’azienda di Crevalcore, costola del noto marchio d’abbigliamento. La Cgil: “Disattesi gli impegni”

BOLOGNA – Doccia fredda, anzi gelata, per i trenta dipendenti della Guess service di Crevalcore, in provincia di Bologna, che fa capo e lavora per conto del noto marchio di abbigliamento: oggi l’azienda ha comunicato ai sindacati la volontà di chiudere lo stabilimento. A poco è servita la mediazione della Provincia durante l’ultimo anno e mezzo. Le trattative avevano portato infatti a un compromesso: cassa integrazione straordinaria e mobilità volontaria e incentivata, con salvaguardia di una parte dei posti di lavoro e il mantenimento a Crevalcore di una società specializzata nell’attività di ricerca e sviluppo stilistico, gestione avanzamento prototipia-produzione e controllo qualità sui prodotti. Dai 76 dipendenti dipendenti di allora si è scesi ai circa 30 di oggi, per l’85% donne.

Per i lavoratori di quella che, di fatto, è una costola dell’omonima azienda madre di Firenze, si ripresenta lo spettro del licenziamento. “C’è un bel problema – dice Nunzio di Ruocco della Filctem-Cgil all’agenzia Dire – perché questa volta vengono disattesi gli impegni presi dallo stesso Paul Marciano”, patron del gruppo Guess, “davanti ad istituzioni, sindacati e lavoratori”. L’annuncio di oggi “ci lascia estremamente spiazzati”, afferma il sindacalista, visto che l’azienda ha comunicato “su due piedi la chiusura dello stabilimento, drastica e irreversibile, entro due o tre mesi”.

Come prima mossa, sindacato e dipendenti hanno deciso di “rivestire” l’ingresso dello stabilimento, domani mattina, con bandiere e striscioni. Contemporaneamente, c’è la richiesta di un incontro con i vertici aziendali “al massimo entro la fine della prossima settimana”, riferisce Di Ruocco, sottolineando che “siamo pronti anche ad andare tutti a Firenze, autofinanziandoci il pullman”. Nel frattempo, i lavoratori non interromperanno la produzione: questo “per spirito di collaborazione, visto che l’azienda – spiega il funzionario – è sotto campionario”.

Per quanto riguarda le motivazioni che l’azienda ha posto alla base dell’annunciata chiusura, “ci hanno parlato di un’ulteriore recessione dei mercati e del fatto che le vendite non giustificano più la presenza a Crevalcore”, spiega Di Ruocco. Inoltre, l’azienda ha chiamato in causa anche “il pareggio tra Franco svizzero ed Euro”, aggiunge il sindacalista, visto che “loro hanno ripreso il marchio a lugano e fatturano direttamente da lì, da quando a Crevalcore non c’è più l’amministrazione”. L’annuncio dell’azienda, ad ogni modo, ora mette a rischio il posto di quasi 30 persone, quasi tutte lavoratrici e con “ottime competenze”, sottolinea Di Ruocco. Se è vero che rispetto ad un tempo sono pochi i dipendenti ancora impiegati, conclude il funzionario, è vero anche che gli attuali lavoratori rappresentano un elevato “valore politico, perchè la loro tutela era un impegno preso grazie al sostegno manifestato verso la vertenza di un anno e mezzo fa, era il frutto di una contrattazione che aveva visto protagoniste le istituzioni”.

fonte: la Repubblica
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/03/10/news/bologna_chiude_la_guess_trenta_lavoratori_a_rischio-109230493/?ref=HREC1-11

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