mio commento: forse il problema si è creato dopo le riforme degli ultimi governi che oltre a essere deficitarie in tutti i settori dell’istruzione, non sono state lungimiranti. La politica conservatrice e liberista ha fermato il Paese in un momento storico in cui tutto cambia rapidamente. Chi paga le conseguenze degli errori sono sempre gli ultimi. Mario Piromallo
Il presidente dell’Inps: “Troppo spesso si è guardato ai costi nell’immediato e non alle conseguenze di lungo periodo”. Il richiamo sull’occupazione giovanile: “Italia in ritardo su formazione e università”
MILANO – Dopo che la relazione della Corte dei Conti ha riacceso l’attenzione sul bilancio dell’Inps, mettendo in evidenza come per la prima volta il patrimonio sia risultato negativo nel 2015, il presidente dell’istituto Tito Boeri torna a tranquillizzare sullo stato del sistema pensionistico. “È sostenibile, un sistema che gli altri paesi ci vorrebbero copiare”:, ha spiegato in un videomessaggio inviato al Future Forum di Udine. Boeri ha aggiunto però che “troppo spesso si è intervenuti guardando solo ai costi dell’immediato e non alle conseguenze di lungo periodo, che sono poi quelle che interessano ai giovani”. Riferendosi ad esempio alle baby pensioni, ha affermato: “In origine ebbero un impatto sul bilancio pubblico praticamente irrisorio: eppure ci hanno lasciato in eredità un peso molto molto forte, determinando gran parte del debito pubblico. È importante dunque che si discuta di queste cose”, ha concluso.
Il presidente dell’Inps si è quindi soffermato sul tema del lavoro. “La disoccupazione giovanile è un fenomeno tutt’altro che inevitabile”, ha detto. “Cambia la geografia del lavoro, cambia la fisionomia delle mansioni: abbiamo bisogno di un mercato del lavoro e un sistema di istruzione in grado di reagire a queste sfide. Su questo piano – ha aggiunto – l’Italia è in ritardo: abbiamo un sistema universitario che fatica a creare competenze spendibili o crea delle competenze astratte.” “Bisogna investire sulla formazione”, ha insistito Boeri: “In Italia è crollata la formazione sul posto di lavoro e ciò condanna i lavoratori precari ad un futuro molto difficile: d’altra parte – spiega il Presidente – un datore tenderà sempre a liberarsi del giovane lavoratore con contratto a termine, concentrando su di lui tutto il rischio di mercato”. “I problemi dei giovani nel mercato del lavoro – ha sottolineato – dipendono da un sistema educativo non adeguato, regole d’ingresso penalizzanti e un atteggiamento sbagliato rispetto alla scelta dell’Università”.
fonte: La Repubblica
http://www.repubblica.it/economia/2017/02/18/news/boeri_baby_pensioni-158606745/?ref=HREC1-15