Bocelli, Ramazzotti e altri 65: soldi all’estero e meno tasse

mio commento: l’evasione fiscale e il riciclaggio sono l’ennesima conferma che nel nostro paese le tasse le pagano fino all’ultimo centesimo i soliti noti. Chi si può permettere di pagare le tasse senza dover rischiare di non poter mangiare dopo la terza settimana del mese pensa bene di saltare la quaglia. Francamente sono stanco di assistere a questo gravissimo problema che deve essere risolto. Non dimentichiamo che tutto ciò pesa come un macigno sullo Stato Sociale delle famiglie meno abbienti. Mario Piromallo

Andrea Bocelli: non è indagato nell'inchiesta (ap)

Andrea Bocelli: non è indagato nell’inchiesta (ap)

Ecco i clienti di Tax&Finance, la fiduciaria sotto inchiesta per riciclaggio di patrimoni. Si va dall'”ottimizzazione fiscale” all’evasione vera e propria

di EMILIO RANDACIO

MILANO. I cantanti, i procuratori sportivi, gli imprenditori, gli stilisti con sede in via Montenapoleone e uno stuolo di commercialisti e liberi professionisti. Sessantasette nomi, fino a pochi giorni fa coperti dal segreto, su cui ora punta il faro la procura di Milano.

L’inchiesta è quella che coinvolge-travolge, la fiduciaria di Lugano, Tax& Finance (T& F), e le presunte attività di riciclaggio di patrimoni. Prima di scoprire che tra i clienti ci fosse anche la Infront, che gestisce i diritti della Serie A e un fiume di milioni di euro, il pm Roberto Pellicano ha messo le mani su Andrea Baroni, uno dei vertici di T& F. Grazie a una “fonte confidenziale”, la procura così ha scoperto i primi 67 clienti italiani, sospettati di rivolgersi alla fiduciaria nientemeno che per “trasferire all’estero e occultare denaro, nella gran parte dei casi provenienti da appropriazione indebita, evasione fiscale o riciclaggio”.

Fino a oggi, il Nucleo di polizia tributaria ha perquisito 22 soggetti, tra i quali Bonelli editore e il manager del tennista Andy Murray. Ma l’elenco completo, comprende altri volti noti. A partire da Andrea Bocelli, la cui società “Pestagni Music, con sede in Irlanda”, gestirebbe secondo un corposo rapporto degli investigatori, i diritti musicali del cantante. Il rapporto instaurato con T& F, secondo quanto scritto negli atti ufficiali, sarebbe “l’ottimizzazione fiscale tramite strutture estere”. Bocelli, come gli altri 66 componenti della lista di T& F, al momento non è indagato, ma la sua posizione fiscale è al vaglio degli investigatori. Come quella di Eros Ramazzotti, che compare nell’elenco come soggetto legato alla “creazione ed interpretazione nel campo musicale”. Il rapporto instaurato con T& F, sarebbe finalizzato anche in questo caso alla “ottimizzazione fiscale”.

La lista dei clienti, comprende quindi Francesco Gaetano Caltagirone – non ci sono riferimenti anagrafici, ma il doppio nome è identico a quello dell’editore e costruttore romano -, sempre per ” l’ottimizzazione fiscale” delle sue risorse finanziarie. E anche la figlia del fondatore di Esselunga Bernardo Caprotti, Violetta Maria Luisa. Il rapporto con T& F, in questo caso “presumibilmente è riferito alla gestione del gruppo Esselunga e alla ottimizzazione fiscale”.

Un caso a parte lo merita Antonio Caliendo, etichettato dalla finanza come “procuratore di calciatori professionisti”. L’ex agente di Roberto Baggio e David Trezeguet, avrebbe instaurato rapporti con la fiduciaria ticinese, attraverso una società a lui riferibile, con sede a Copenaghen, in Danimarca. E le finalità di questi rapporti, vengono bollate nell’informativa agli atti senza concedere margine di difesa: “L’evasione fiscale”.

Qualche giorno fa, era emersa la notizia che tra i primi 22 soggetti perquisiti, i finanzieri avessero fatto visita alla sede di Treviso della “Zoppas Industries”. Il provvedimento nasce proprio dalle conclusioni di questo rapporto investigativo. Il legame tra la ditta veneta, anche in questo caso nascerebbe – sempre secondo l’ipotesi della procura milanese – per “l’ottimizzazione fiscale”, ma con qualche dettaglio in più. Attraverso un giro tra società con sede nel Regno Unito, verrebbe destinato denaro a una azienda che gli investigatori riconducono a “Federico Zoppas”. Sostenendo di aver appurato come le manovre abbiano il fine “di occultare ingenti risorse finanziarie”. Con tutta probabilità, al fisco italiano.

Infine, tra i rapporti registrati dall’inchiesta, vi è quello con la griffe di scarpe Baldinini, con sede centrale nella via della moda milanese, Montenapoleone.

Anche in questo caso, i finanzieri sottolineano alla procura, la necessità di approfondire i rapporti finanziari con la fiduciaria di Lugano.

In alcuni casi, i contatti vengono documentati con intercettazioni telefoniche. In altri, direttamente con le società coinvolte.

fonte:  La Repubblica

http://www.repubblica.it/cronaca/2015/11/05/news/bocelli_ramazzotti_e_altri_65_soldi_all_estero_e_meno_tasse-126656568/?ref=HREC1-7