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Biometano a km 0: dai reflui fognari un’applicazione di economia circolare
Il progetto è stato avviato da Gruppo CAP nell’agosto 2016 presso il depuratore di Niguarda-Bresso (Milano) con il supporto scientifico del CNR e grazie alla collaborazione tecnologica di FCA. Prevede la produzione di biometano dai fanghi reflui della depurazione, come alternativa sostenibile, ecologica e innovativa rispetto alle forme tradizionali di smaltimento dei fanghi, che progressivamente si stanno dimostrando sempre meno percorribili e meno accettabili sotto il profilo ambientale, oltre che più dispendiose nei risvolti economici.
Il biometano è un gas che contiene almeno il 95% di metano ed è prodotto da fonti rinnovabili. Deriva dal biogas prodotto dalla digestione anaerobica (in assenza di ossigeno) di biomasse in ambiente controllato (digestore). Sottoposto a un processo di purificazione e di upgrading, raggiunge la qualità del gas naturale e, rispettando le caratteristiche chimico-fisiche previste nelle direttive dell’AEEGSI, è idoneo alla successiva fase di compressione per l’immissione nella rete del gas naturale.
La sperimentazione prevede il trattamento dei fanghi residui della depurazione di tipo biologico a schema classico (fanghi attivi) per via anaerobica e la trasformazione in biogas. Successivamente il biogas viene purificato attraverso la tecnologia a membrane che può garantire biometano di ottima qualità (95,0-99,0 vol%). L’obiettivo è quello di realizzare una serie di campionamenti e di verifiche analitiche sia sul biometano prodotto che sugli off-gas generati ed immessi in atmosfera coinvolgendo i diversi Enti interessati con la finalità di valutare l’immissione in rete del gas naturale e l’utilizzo come combustibile per i trasporti, mediante veri e propri distributori di carburante simile a quello oggetto di sperimentazione.
Il progetto è stato avviato nel depuratore di Niguarda-Bresso, in via Guido da Velate 12 a Milano, che serve i comuni di Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino e Paderno Dugnano. Le acque raccolte attraverso la rete collettamento intercomunale sono di tipo civile, industriale e di origine meteorica. L’impianto di Bresso-Niguarda, costruito negli anni ’80 ed attivato nel 1991, è un impianto di depurazione di tipo biologico a schema classico (fanghi attivi) con trattamento fanghi di risulta per via anaerobica e recupero energetico grazie all’utilizzo di biogas. Serve una popolazione equivalente di 220.000 abitanti effettivi e può trattare fino a 300.000 abitanti equivalenti.
Il solo depuratore di Bresso potrebbe arrivare a sviluppare una produzione annua di biometano di 341.640 kg, sufficienti ad alimentare 416 veicoli per 20 mila km all’anno: 8.320.000 km percorribili complessivi, equivalenti a oltre 200 volte la circonferenza della Terra. Significativi anche i risparmi grazie al costo di produzione di 0,58 €/kg, sensibilmente inferiore ai circa 0,9 €/kg a cui il metano è oggi acquistabile sul mercato.
A metà marzo è stata consegnata una Fiat Panda Natural Power che percorrerà 80 mila chilometri alimentata con il biometano prodotto da Gruppo CAP, e la sperimentazione che durerà alcuni mesi e che ha come obiettivo la valutazione da parte dei tecnici del Centro Ricerche di FCA del biometano prodotto da fanghi di depurazione e acque reflue. Il biometano sarà in grado di offrire una mobilità davvero ecosostenibile, con emissioni di CO2 abbattute del 97 per cento rispetto a un modello a benzina.
Il progetto è una concreta traduzione dei principi dell’economia circolare e della mobilità sostenibile a tutto vantaggio dei cittadini.
Unione Inquilini Sesto
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