Atm Milano: i writers fanno paura

Milano, i writers-vandali fanno paura: i custodi di Atm chiedono di essere trasferiti

Milano, i writers-vandali fanno paura: i custodi di Atm chiedono di essere trasferiti

“Arrivano qui da tutti il mondo, pronti anche ad aggredirci, perché sanno che non abbiamo difese”: allarmi, cancelli e telecamere sono spesso rotti. E per Expo si prevedono nuovi attacchi

di FRANCO VANNI

Quindici lettere inviate per raccomandata a Luca Migliore, capo del personale di Atm. Quindici guardiani notturni dei depositi del metrò che chiedono «immediato trasferimento ad altro settore», visto che si trovano a lavorare «nella paura di continue incursioni da parte di vandali», con sistemi di allarme «inesistenti oppure manomessi e mai riparati», esposti «al continuo rischio di essere picchiati da chi entra a imbrattare o a danneggiare i treni» e vittime anche «della più totale disorganizzazione», come spiega uno dei 15 guardiani in attesa di trasferimento. E visto che i custodi notturni sono in tutto 31 (guidati da otto “coordinatori della mobilità”), significa che la metà di loro non vuole più rischiare di subire aggressioni ogni notte.

I guardiani — che lavorano ai depositi Gallaratese (linea rossa), Famagosta, Gorgonzola e Cologno Nord (verde) e San Donato (gialla) — negli ultimi due mesi hanno contato almeno un’incursione a notte da parte di vandali, che si intrufolano nei sotterranei per imbrattare i vagoni del metrò. Negli ultimi 25 giorni le scritte comparse sui convogli sono quelle dei gruppi italiani 031, Mul, Eyp, Riot. Ma anche dei tedeschi Minol 45 e della ragazza statunitense Ether, che tre settimane fa ha imbrattato l’ennesimo treno assieme al suo compagno Utah. «Vengono qui a Milano da tutto il mondo perché sanno che non abbiamo difese — dice un guardiano — Le telecamere di sicurezza sono guaste da mesi o anni, come anche i monitor. Le serrature delle porte sono state spaccate a calci e mai più riparate, tanto che per evitare intrusioni tentiamo di bloccarle con bastoni o facendo improvvisate barricate con bobine da cavo».

La polizia locale segnala il rischio che nel periodo di Expo 2015 a Milano arrivino centinaia di imbrattatori da tutta Europa. E non solo. Per questo motivo Atm sta valutando un piano di investimenti in sicurezza che porterebbe, fra l’altro, all’assunzione di una trentina di guardie in più. Ma è una prospettiva che oggi, per chi ogni notte vive nel terrore degli assalti dei vandali, appare lontana. «L’unico deposito attrezzato dal punto di vista della sicurezza è quello di Precotto, dove vengono custoditi i nuovi treni Leonardo — dice un guardiano — Lì le telecamere funzionano, come pure i cancelli. Altrove è una tragedia». In mancanza di dispositivi di sicurezza, capita che i writers aggrediscano fisicamente i guardiani, come successo lo scorso maggio a San Donato e poco prima al deposito di Gallaratese. Dall’inizio di ottobre a oggi, oltre che nei depositi, gli assalti ai treni si sono avuti ai binari di scambio delle stazioni della linea gialla San Donato e Comasina. Sulla rossa, gli imbrattatori hanno colpito a Molino Dorino, Qt8 e Bisceglie. Sulla verde gli attacchi si sono avuti ad Assago, Gessate, Cologno Nord, Cimiano e Crescenzago.

Una situazione di crisi, ben documentata dalle immagini scattate nei depositi, che stride con le statistiche trionfalistiche di Atm, secondo cui il 70 per cento delle incursioni vandaliche verrebbe sventata. L’unica cosa che sembra funzionare nel contrasto al writing vandalico è l’impegno della magistratura. Le indagini — coordinate dal pubblico ministero Elio Ramondini e affidate al nucleo di polizia locale guidato dal vicecommissario Marco Luciani — hanno portato alrinvio a giudizio di sette giovani, che a partire dal 23 marzo andranno a processo per centinaia di scritte su muri, monumenti e treni in città.

Per gli imputati, tutti fra i 19 e i 25 anni, le accuse sono di imbrattamento e danneggiamento aggravato. Atm, che sarà rappresentata dagli avvocati Caterina Malavenda e Daniele Avella, annuncia che si costituirà parte civile, chiedendo migliaia di euro di danni. L’azienda del trasporto pubblico — che nel suo bilancio non ha fin qui trovato i soldi necessari a dotarsi di sistemi di sicurezza adeguati — è costretta a sborsare circa 500mila euro l’anno per la pulizia e la manutenzione straordinaria dei convogli danneggiati.

fonte: la Repubblica

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/12/10/news/milano_i_writers-vandali_fanno_paura_i_custodi_di_atm_chiedono_di_essere_trasferiti-102510507/