Asse sinistra Pd-Sel: “Basta sindaci renziani”

Il 19 il sindaco di Milano incontra Cuperlo, poi iniziativa con Zingaretti. Speranza: dobbiamo dialogare con il partito di Vendola Civati invece sceglie la corsa autonoma: “Il centrosinistra oggi non c’è, le amministrative sono un test prima di tutto politico”

di TOMMASO CIRIACO

ROMA . Un patto di ferro tra i sindaci di Sel e la minoranza del Pd. Con due obiettivi ambiziosi: lanciare la volata ai candidati “non renziani” in occasione delle prossime amministrative, ricostruire l’alleanza di centrosinistra a livello nazionale. In barba alle tentazioni isolazioniste di uno spicchio del cantiere rosso. Per guidare il progetto delle colombe della “cosa di sinistra” esiste un leader in pectore: Giuliano Pisapia. E due appuntamenti sono già in agenda: un evento pubblico con il sindaco di Milano e Gianni Cuperlo il prossimo 19 settembre nel capoluogo lombardo, poi un grande happening a Roma il 2 ottobre. Con quale parterre? Sempre con Pisapia, Massimiliano Smeriglio – vicepresidente della Regione Lazio in quota Sel  –  e il governatore Nicola Zingaretti.

Come un fiume carsico, così il partito dei sindaci scava tunnel per stringere un’intesa con Pierluigi Bersani, Cuperlo e ovviamente Zingaretti, speranza dell’opposizione interna a Renzi. Il laboratorio dell’alleanza passa innanzitutto per la scelta del candidato sindaco di Milano. Strada sbarrata a Giuseppe Sala sponsorizzato invece dai renziani – e sostegno a Francesca Balzani o Pierfrancesco Majorino (preferito da Sel). Due figure, guarda caso, della minoranza dem. Se Matteo Renzi dovesse concedere le primarie, toccherebbe a loro affrontare la prova dei gazebo come candidati della sinistra pd e dei vendoliani. “Gli ultimi sondaggi  –  ricorda Roberto Speranza  –  dimostrano che l’alleanza di centrosinistra alle amministrative sarebbe premiante. Se noi ci presentiamo da soli, a petto in fuori – promettendo di radere al suolo tutto poi perdiamo. Se il Pd, tutto il Pd, dialoga con Sel e i movimenti civici, viene meno l’idea di un partito autoreferenziale”.
Nel cantiere di sinistra Pisapia gioca un ruolo sempre più centrale. E il “partito dei sindaci” guadagna posizioni. Un big vendoliano come Smeriglio – da sempre durissimo verso il renzismo – sta per pubblicare un libro per spiegare le ragioni di un’intesa sui territori con il Pd “migliore”. E rilancia: “Tra noi è in corso un dibattito, che durerà fino a fine anno. Giudico comprensibile il punto di vista di Massimo Zedda e Dario Stefàno. E non partecipo a una Rifondazione 2.0”. Proprio Stefàno, con un’intervista a Repubblica , ha rimesso al centro del dibattito il nodo dell’alleanza con i democratici. E Zedda, primo cittadino a Cagliari, ha rilanciato sull’Unità di ieri: “Bisogna rinsaldare il rapporto con il Pd e le forze di sinistra, partendo dalle amministrative. E auspico una coalizione con una forza di sinistra alleata del Pd”.

Reclamano un dialogo di centrosinistra anche Marco Doria, sindaco a Genova, e i suoi colleghi di Rieti e Molfetta. Sarà una battaglia lunga. “È chiaro – ammette Smeriglio – che quello di Renzi è il punto di maggiore distanza dal Pd. Ma se qualcuno pensa che il soggetto a sinistra prende voti contando i metri di distanza dai democratici, commette un errore tragico. In fondo, anche quando Bertinotti rompeva a livello nazionale, a Roma governava con Veltroni”. La stoccata, implicita, è a chi nel cantiere di sinistra spinge nella direzione dell’autonomismo intransigente. Uno è Pippo Civati: “È necessaria una corsa autonoma, soprattutto a livello amministrativo. Il centrosinistra in questo momento non c’è e le elezioni nelle grandi città forniranno un dato prima di tutto politico”. Pure il coordinatore di Sel Nicola Fratoianni mostra cautela: “Sel non ha scelto l’isolamento, ma dialogare con Renzi è difficile se non c’è condivisione di programmi”. In gioco c’è l’alleanza del domani.

fonte: la Repubblica

http://www.repubblica.it/politica/2015/09/03/news/asse_sinistra_pd-sel_basta_sindaci_renziani_-122109700/?ref=HREC1-13