mio commento: i continui attacchi ingiustificati all’articolo 18 e allo Statuto dei Lavoratori fanno passare in secondo piano l’effettivo bisogno di posti di lavoro decenti e duraturi. L’attenzione verso lo “spauracchio” rappresentato appunto dallo “Statuto dei Lavoratori”, sposta, forse volutamente come spesso succede anche in altri campi relativi al Sociale, l’attenzione verso i bisogni reali e la conseguenza, per i Lavoratori, è che vengono a mancare i diritti minimi necessari per poter condurre una vita dignitosa. La situazione è divenuta quasi insostenibile. E’ necessaria una smossa rapida da parte delle istituzioni preposte. Attendiamo ormai da anni una risposta positiva che torni a dare fiato all’economia in generale e in particolare alle famiglie meno agiate e in crescente difficoltà. Mario Piromallo
Art. 18, anni di attacchi e nemmeno un posto di lavoro
A questo punto è evidente che il ministro Guidi, pur essendo alla guida di un ministero fondamentale come lo Sviluppo Economico non ha chiare quali siano le priorità per il Paese e perde tempo a mettere in discussione non solo l’art. 18 ma l’intero impianto dello Statuto dei lavoratori. Il ministro Guidi si ricordi che i tavoli aperti presso il MISE sono circa 160 e in nessuno di questi il problema fondamentale è l’art. 18. I lavoratori non costano troppo e non serve ulteriore flessibilità, l’unica cosa che serve sono gli investimenti per creare lavoro.
Per far uscire l’Italia dalla recessione occorre ricostruire le filiere produttive e investire in sviluppo, occupazione e riconversione ecologica dell’economia. Serve un piano per il lavoro e una nuova politica industriale. Si lavori per garantire un reddito minimo a precari e disoccupati piuttosto che continuare sulla via della precarizzazione selvaggia e degli attacchi ai diritti di chi lavora. Attacchi che in questi anni non hanno portato né un posto di lavoro in più né un centesimo di investimento.
CICCIO FERRARA
fonte: SEL Made
http://selmade.it/art-18-anni-di-attacchi-e-nemmeno-un-posto-di-lavoro/