Armi sotto sequestro all’Iraq

Jadran Express

Quelle armi all’Iraq sotto sequestro

—  Sergio Finardi, 23.8.2014

La scelta del governo ita­liano di inviare armi all’Iraq pren­den­dole dall’arsenale seque­strato sulla moto­nave Jadran Express nel 1994 e con­ser­vato dal 1999 nei depo­siti dell’isola Santo Ste­fano nell’arcipelago della Mad­da­lena, desta pre­oc­cu­pa­zione. L’arsenale era ed è di diritto sotto seque­stro giu­di­zia­rio e la magi­stra­tura ne aveva ordi­nato la distru­zione a con­clu­sione di un pro­cesso (2005) che vedeva impu­tati tra altri i pro­prie­tari di quel carico ille­gale desti­nato alla guerra in Bosnia.

Non vogliamo qui discu­tere della scelta di inviare armi all’Iraq, ma della scelta di inviare “quelle” armi. Abbiamo il fon­dato sospetto che nel periodo febbraio-maggio 2011 il governo ita­liano gui­dato da Sil­vio Ber­lu­sconi abbia usato parte dell’arsenale della Jadran per invii di armi alle varie fazioni anti-Gheddafi, in fla­grante vio­la­zione dell’embargo sta­bi­lito dalle Nazioni Unite (26 feb­braio 2011). Rive­la­zioni e denunce sull’accaduto, tra cui le nostre, ven­nero pub­bli­cate all’epoca e ad esse si aggiunse un’indagine della magi­stra­tura di Tem­pio Pau­sa­nia, ino­pi­na­ta­mente fer­mata con l’apposizione del segreto di Stato sulla desti­na­zione dei con­tai­ner di armi pre­le­vati a Santo Ste­fano. Tali con­tai­ner venero avviati con scorta di mezzi mili­tari sui tra­ghetti pas­seg­geri Shar­den e Nura­ghes verso Civi­ta­vec­chia con docu­menti di accom­pa­gna­mento che fal­sa­mente descri­ve­vano la “merce” come “motori” e “parti di ricambio”.

Siamo infor­mati che col­le­ghi delle Nazioni Unite facenti parte del gruppo di esperti che indaga sulle vio­la­zioni dell’embargo sulla Libia stanno inda­gando sull’uso delle armi della Jadran nel con­flitto libico e sulle denunce fatte nel 2011. È chiaro che se “quelle” armi (o ciò che resta dell’arsenale) ver­ranno inviate in Iraq e il carico della Jadran — che il governo ita­liano ha rifiu­tato ille­gal­mente di distrug­gere come ordi­nato dalla magi­stra­tura — scom­pa­rirà, nes­suno avrà più modo di veri­fi­care se, come, e in quale quan­tità quell’arsenale sia ser­vito agli invii alle fazioni anti-Gheddafi.

Far spa­rire in Iraq l’arsenale della Jadran equi­vale a can­cel­lare ogni pos­si­bi­lità di accer­tare se Ber­lu­sconi abbia vio­lato l’embargo delle Nazioni Unite, cosa che se accer­tata sarebbe ovvia­mente gra­vis­sima. Un’altra impu­nità si aggiun­ge­rebbe di fatto alle molte già godute dall’ex-premier. Oltre all’embargo del’Onu, esi­ste infatti anche una Posi­zione comune euro­pea che vieta ai mem­bri della UE di pro­ce­dere a simili invii.

fonte: il Manifesto
http://ilmanifesto.info/armi-sotto-sequestro-alliraq/