Il 17/11/2013 ricorre il 69° Anniversario del combattimento alla Malga Lunga e del sacrificio di Giorgio Paglia e dei suoi compagni. Quest’anno alla commemorazione dei Partigiani, che caddero o furono catturati e poi fucilati dai fascisti della legione Tagliamento, seguirà la presentazione alla cittadinanza e alle istituzioni bergamasche delle attività svolte nel corso del 2013 e quelle in programma per il prossimo anno che si terranno presso l’aula didattica del: MUSEO DELLA RESISTENZA BERGAMASCA, intitolato ai 13 martiri caduti della 53 Brigata Garibaldi.
ANPI provinciale di Bergamo.
PROGRAMMA
ore 10,45 deposizione corone alle lapidi che ricordano i caduti
ore 11,15 presentazione delle iniziative svolte e il programma 2014
ore 11,45 intervento di Roberto Cenati Vicepresidente ANPI Lombardia
NOTE
Per le condizioni del terreno e l’altitudine si raccomanda un abbigliamento adeguato.
Per il trasporto dalla località Teade di Val Piana (comune di Gandino) alla Malga Lunga, è predisposto un bus navetta.
Munirsi degli appositi biglietti “gratta e sosta” acquistabili a Gandino.
Contatti
Malgalunga
Monte di Sovere a mt. 1235
Tel. 347 4763335
Mail: info@malgalunga.it
La storia
La Malga Lunga, situata in posizione dominante sui monti tra Sovere e Gandino, è una delle roccaforti partigiane del periodo resistenziale.
Nel 1944 vi si insedia 53ma Brigata Garibaldi che assume il nome “Tredici Martiri di Lovere” in onore dei tredici partigiani fucilati a Lovere il 22 dicembre 1943 (Francesco Bessi, Giulio Buffoli, Salvatore Conti, Andrea Guizzetti, Eraldo Locardi, Vittorio Lorenzini, Giacinto Macario, Giovanni Moioli, Luca Nitkisc, Ivan Piana, Giuseppe Ravelli, Mario Tognetti, Giovanni Vender).
Il comandante “Montagna” (Giovanni Brasi) ne affida la gestione alla squadra del tenente Giorgio Paglia, formata da una quindicina di uomini, mentre il comando di Brigata si installa a Campo d’Avene, distante mezz’ora di marcia.
Il 17 novembre 1944, mentre sei uomini della formazione sono fuori per assolvere incarichi diversi, la Malga viene attaccata di sorpresa da ingenti forze della Legione Tagliamento. Di guardia all’esterno in quel momento c’è un partigiano russo che non dà l’allarme e di cui si perdono le tracce. La battaglia infuria per quasi tre ore finchè gli assalitori riescono a raggiungere il tetto e a lanciare all’interno alcune bombe a mano, costringendo alla resa i partigiani ormai a corto di munizioni.
Giorgio Paglia chiede salva la vita per i due feriti Mario Zeduri (“Tormenta”) e Ilarion Efanov (“Starich”), ma i due vengono finiti sul posto a colpi di pugnale. Il “Tenente Giorgio”, Guido Galimberti (“Barbieri”), Andrea Caslini (“Rocco”) e i russi Semion Kopcenko (“Simone”), Alexander Noghin (“Molotov”) e “Donez” vengono trascinati a valle nonostante il tentativo di intervento (ostacolato dalla neve alta) da parte degli uomini del comandante Brasi. Quattro giorni dopo, per tutti, c’è la condanna a morte. A Giorgio Paglia si vuole concedere la grazia perché figlio di Guido, medaglia d’oro della guerra d’Africa, ma il giovane la rifiuta e vuole essere fucilato con i compagni.
Negli anni successivi la Malga Lunga viene affidata dal noto industriale cav. Gianni Radici ai partigiani della 53ma Brigata Garibaldi che in seguito, sollecitati dallo stesso cav. Radici ad assumerne la proprietà a titolo gratuito, propongono all’ANPI provinciale di Bergamo di regolarizzare il tutto nel modo più opportuno. Così, nel 1979, la Malga Lunga viene acquisita gratuitamente dal comune di Sovere che copre anche tutte le spese legali grazie ad un contributo erogato dal cav. Radici. Il successivo contratto di comodato d’uso tra l’ANPI e il Comune di Sovere recita <
Il manufatto subisce diverse trasformazioni e, nel 2012, raggiunge l’aspetto attuale con l’ottenimento, al piano superiore, di un’aula didattica e di spazi per il museo multimediale di tutta la Resistenza bergamasca.
Nel 2013 viene concesso all’ANPI anche il terreno necessario a realizzare il parcheggio per il personale addetto alla Malga e per i mezzi dei disabili, nonché per la cementazione delle rampe di accesso al Museo da parte dei disabili stessi.
fonte: http://www.malgalunga.it/