ANED: Levi e Belgiojoso sfrattati da Auschwitz

Blocco 21

PRIMO LEVI E LODOVICO BELGIOJOSO SFRATTATI DA AUSCHWITZ.

La spirale italiana del blocco 21 rimossa

In Italia ci sono città in cui all’interno del PD fa discutere la richiesta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini, non scandalizza invece nessuno l’efficienza e l’ignoranza con cui il nostro governo PD ha chiuso la annosa vicenda del memoriale italiano del blocco 21, procedendo alla sua rimozione dal sito per cui era stato realizzato.

Opera d’arte site specificamente realizzata grazie alla collaborazione di Lodovico Belgiojoso, Primo Levi, Nelo Risi, Pupino Samonà, Luigi Nono, il memoriale rappresentava in Auschwitz la deportazione italiana nel suo intreccio di storie diverse e ricordava che l’antifascismo era la radice dell’Italia che rinasceva dopo la dittatura fascista.

E’ questa eredità che viene sfrattata oggi da Auschwitz, eredità di cultura e di pensiero che oggi appare a chi ha il potere in questo paese imbarazzante e da relegare ai margini dell’attenzione. Il memoriale sarà riallestito in un piazzale del parcheggio di un ipercoop alla periferia di Firenze grazie agli onori di urbanizzazione dell’ipermercato. La cosa più triste è che ci racconteranno che non è una scelta del nostro Presidente del Consiglio, né del Ministro dei Beni Culturali, né di quello degli Esteri, che anzi le nostre autorità hanno fatto tutto il possibile: la colpa è dei polacchi, i cattivi polacchi…

Ma non tutti gli italiani sono diventati bambolotti da televisione, non tutti hanno perso la voglia di ragionare con la propria testa e di sapere.

Non solo c’è chi ricorda che quel memoriale proprio per il suo spirito antiretorico già nel 1979 rischiava di essere sfrattato dalla autorità del Museo di Auschwitz e l’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti lo difese e ne garantì la permanenza in Aushcwitz.

Non solo c’è chi sa che all’interno del blocco 21 l’autorità è italiana e che il Museo ha sempre solo chiesto che l’Italia si occupasse della manutenzione del suo memoriale.

C’è soprattutto chi non smette di chiedere perché oggi questo sfratto, perché la diplomazia italiana
non ha saputo parlare con i polacchi?

Perché investiamo tanti soldi per garantire due musei – uno nel piazzale dell’Ipercoop e l’altro da farsi nel blocco 21- invece di prenderci cura di uno ristrutturando il memoriale di Belgiojoso e di Levi in loco?
Allora non è vero che non ci sono i soldi? Cosa succederà nel blocco 21? Il 2015 anno del Settantesimo finisce con lo sfratto dell’antifascismo italiano da Auschwitz, luogo oggi per eccellenza della coscienza europea.

Il Presidente ANED