Amnistia e indulto: ragioni e torti del ministro Cancellieri.

imagesCAZ0IWDYdi Daniele Farina
Amnistia ed indulto, Cancellieri ha ragione oggi e torto domani
Mi è stato chiesto di esprimere un giudizio sul dibattito in corso. Un provvedimento clemenziale riguarderà Berlusconi? Domanda per me di nessun interesse ché dopo tre mesi passati ad ascoltare le avventure della Giunta del Senato non intendo passarne altri tre parlando dello stesso unico soggetto piuttosto che degli altri 100.000 italiani che ogni anno varcano le porte della galera. La chiudo così: Cancellieri ha ragione oggi e torto domani. Ragione perchè ad oggi il provvedimento escluderebbe chi ha già usufruito dell’indulto del 2006 e Berlusconi lo ha fatto, torto perchè avendo bisogno dei voti Pdl per la maggioranza qualificata si capisce bene quale solidità abbia questa argomentazione. Ci sono poi almeno sette precedenti di amnistia per i reati finanziari o tributari. Dunque sì: riguarderà Berlusconi. Le questioni serie mi paiono altre. Nel 2006 fu approvato l’ultimo provvedimento clemenziale ( solo indulto, senza amnistia e con 27 cause di esclusione oggettiva) ci era chiaro allora che senza un intervento di fondo sulle leggi che riempiono le carceri ( essenzialmente il Testo unico delle sostanza stupefacenti e la cosiddetta ex Cirielli sula recidiva- a seguire la Bossi Fini) di lì a pochi mesi si sarebbe ripristinata la situazione precedente. Così si è verificato puntualmente. Ciononostante ho votato l’indulto 2006 e voterei oggi un analogo e anche più esteso provvedimento. Ma che possibilità c’è oggi di modificare quelle leggi? Poche direi dato che un solo emendamento sul reato di clandestinità ( reato la cui abrogazione è fatto di grande valore simbolico e civiltà ma di pochissima incidenza sulla attuale situazione nelle carceri) ha suscitato nel M5s la discussione poco degna cui stiamo assistendo. E che dire di Matteo Renzi che con speculare e ragionieristica leggerezza dice no ad amistia e indulto e si alla modificazione della Fini- Giovanardi e della Bossi-Fini sapendo perfettamente che su entrambe si rischia di non fare proprio niente? Si possono sedere tranquilli i tifosi dell’impiccalo più in alto, gli eterni lucratori elettorali della cronaca e dell’allarme sociale ben distribuiti a destra come a sinistra: la prospettiva più probabile è che il Parlamento faccia poco o nulla. Probabile per il Parlamento certo per il Governo visto che il Presidente del Consiglio parla da “cittadino e uomo politico” della Bossi-Fini usando il tempo condizionale – “abrogherei”- ben sapendo che su questi temi o la politica usa l’indicativo presente o semplicemente non è. Sinistra Ecologia Libertà non sarà spettatrice del teatrino delle buone intenzioni e delle cattive azioni. Contiamo di non essere soli.