di Dario Clemente (nostro corrispondente da Buenos Aires)
C’è un enorme bisogno della liquidita’ cinese per poter pensare di fondare un sistema di finanziamento credibile e solido, alternativo alla Banca mondiale e il Fondo Monetario Internazionale e fuori dal controllo degli Stati Uniti. La rilevanza del gigante asiatico nella economia latinoamericana e’ stata confermata dai vari accordi che XiJinping ha sottoscritto in occasione di numerosi incontri bilaterali. Se storicamente gli investimenti di Pechino si sono rivolti principalmente alle risorse naturali di paesi emergenti (acquisti massivi di terre in Africa, il gas e petrolio venezuelano, i minerali in sudamerica), con l’eccezione di Canada e Australia, l’agenzia di consulenze Rhodium Group segnala che la tendenza ha avuto pero’ una parziale inversione di marcia dopo la crisi del 2008, quando l’indebolimento delle economie occidentali ha consentito un maggior ingresso di capitali cinesi. Nel 2013 la Cina ha raggiunto il terzo posto, dietro Stati Uniti e Giappone, nella classifica dei maggiori investitori mondiali. Gran parte di questo denaro e’ stato destinato al continente sudamericano.
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