Droga, la svolta di Ambrosoli: “Basta con il proibizionismo”
Patto Civico: “La Fini-Giovanardi ha fallito, non è riuscita ad arginare né a sviluppare un contrasto adeguato nei confronti del consumo, della produzione e del traffico illecito”. Sempre a Milano poche settimane fa l’assessore leghista Gianni Fava aveva detto: “Se ne deve parlare”.
La mozione al Pirellone che invita a depenalizzare l’uso di droghe leggere sarà presentata martedì prossimo, e arriva sì dall’opposizione, ma da quella che meno te lo aspetti: il Patto Civico di Umberto Ambrosoli. “È una scelta che di ideologico non ha nulla, quanto piuttosto animata da semplice buonsenso “, spiega l’avvocato penalista. Il ragionamento è semplice: “Si tratta di prendere atto del conclamato fallimento della Fini- Giovanardi. Oltre ad essersi caratterizzata per la sua scelta aprioristicamente repressiva ha cancellato ogni differenza tra le diverse sostanze, apportando di fatto un inasprimento non solo alla produzione e al traffico delle sostanze stupefacenti, ma anche al loro uso seppur in modiche quantità. A distanza di quasi un decennio – aggiunge Ambrosoli – possiamo dire che questa politica proibizionista non è riuscita né ad arginare né a sviluppare un contrasto adeguato sia nei confronti del consumo, sia nei confronti della produzione che del traffico illecito”.
La posizione di Fava spacca la Lega
Nella mozione si fa riferimento al rapporto della Commissione globale per le politiche sulle droghe (è del giugno 2011), organismo di cui fanno parte esperti in materia come Fernando Henrique Cardoso, ex presidente del Brasile, Ernesto Zedillo, ex presidente del Messico e Kofi Annan, ex segretario generale delle Nazioni Unite. Dove si raccomanda di “porre termine alla criminalizzazione, all’emarginazione e alla stigmatizzazione delle persone che fanno uso di droghe ma che non fanno alcun male agli altri. Sfidando i luoghi comuni sbagliati, circa i mercati della droga, l’uso di droga e la tossicodipendenza, invece di rafforzarli”. E ancora, “incoraggiando i governi a sperimentare modelli di regolamentazione giuridica della droga per minare il potere del crimine organizzato e salvaguardare la salute e la sicurezza dei loro cittadini”.
Ovvio che la Regione ha un margine di manovra limitato, e il primo obiettivo di un provvedimento del genere sarebbe politico, orientato a spingere il governo a cambiare la legge. Ma allo stesso tempo si fa riferimento a quanto fatto in Toscana, Liguria e Puglia: la liberalizzazione della cannabis in ambito ospedaliero, sia pubblico che privato, “ma anche a casa del paziente qualora il piano terapeutico sia stato disposto dal medico specialista del servizio sanitario nazionale”. Sul piano teorico la mozione della Lista Ambrosoli potrebbe trovare il favore dei Cinque Stelle e (in parte) del Pd. Ma l’ex candidato governatore del centrosinistra ricorda le posizioni liberal interne alla Lega Nord, come quella dell’assessore Gianni Fava: “Se ne può e se ne deve discutere con la massima apertura, non limitandosi allo scambio di tweet”. Senza dimenticare che nel 1995 lo stesso Roberto Maroni firmò il progetto di legge sulla regolamentazione della produzione e vendita della cannabis.
Intanto per domenica alle 15 in piazza Gae Aulenti è stato organizzato un presidio antiproibizionista promosso da varie associazioni, tra cui Arci, Leoncavallo, radicali, giovani di Pd e Sel. Anche a Palazzo Marino pezzi della maggioranza prossimamente presenteranno una mozione per la legalizzazione, e le trattative per far passare il provvedimento (che ha un valore più che altro simbolico) sono in corso da giorni. Da convincere c’è l’ala cattolica del Pd. Ma chissà che la presa di posizione di un moderato come Ambrosoli non serva a convincerli.
fonte: La Repubblica
http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/02/02/news/droga_la_svolta_di_ambrosoli_basta_con_il_proibizionismo-77505833/