“Il Tribunale del Lavoro di Roma ha accolto il ricorso presentato dal collegio degli avvocati della Slc Cgil di Roma e del Lazio contro il trasferimento a Catania dei 153 lavoratori licenziati da Almaviva e reintegrati lo scorso 16 novembre con ordinanza del giudice Buonassisi”. Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola e il segretario generale della Slc Cgil di Roma e del Lazio Riccardo Saccone. “L’ordinanza del giudice – continuano – riconosce pienamente l’antisindacalità del comportamento aziendale e, pertanto, revoca i trasferimenti collettivi. Sarebbe davvero ora che Almaviva cessasse una buona volta con questi atteggiamenti ritorsivi. Il trasferimento a Catania dei 153 lavoratori, così come quelli a Rende delle lavoratrici non licenziate lo scorso 22 dicembre perché tutelate dalla legislazione sulla maternità, non hanno alcun fondamento tecnico o organizzativo ma hanno semplicemente l’amaro gusto della ritorsione”
«Almaviva continua a violare i diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori. Qualche mese fa, il Tribunale di Roma ha annullato, in quanto discriminatorio, il licenziamento di 153 persone e ne ha disposto il reintegro. Oggi, lo stesso Tribunale annulla per comportamento anti-sindacale il trasferimento dei 153 a Catania, un trasferimento che era palesemente una ritorsione. Di fronte a tali inaccettabili comportamenti di un’azienda che gestisce anche appalti di amministrazioni pubbliche che fa il Governo e, in particolare, il ministro Calenda? Il ministro intervenga: convochi azienda e rappresentanze sindacali e si spenda affinchè i 153 lavoratori e lavoratrici reintegrate possano lavorare nella sede Almaviva di Roma». Così in una nota Stefano Fassina, deputato di Sinistra Italiana ed esponente di Liberi e Uguali.