Stasera, con il pericolo pioggia incombente sui presenti alla festa di Sinistra Ecologia Libertà, Susanna Cammusso e stata intervistata da Michele Migone direttore di Radio Popolare.
Cito alcuni passi dell’intervista con i temi trattati in specifico, che sono stati, come si può facilmente pensare, inerenti al Lavoro che nel nostro Paese, a causa della crisi che si protrae da 7 lunghi anni, scarseggia sempre di più. Infatti, oltre a non vedere sorgere nuove realtà industriali, ci sono molte aziende che per ragioni diverse chiudono i battenti o si trasferiscono in altri territori fuori dall’Italia oppure a distanze che non permettono ai Lavoratori, perlomeno a molti di loro, di poter continuare a fruire del posto di lavoro.
Prospettive di lavoro – è il tema centrale dei nostri tempi, dice la Camusso, il governo deve trovare velocemente le risposte a questo enorme problema sociale che affligge milioni di cittadini italiani. Tra le altre cose, ha detto, che è necessario un piano per il settore siderurgico che per ora latita, mentre in altri paesi sono state prese le necessarie contromisure.
Missione produttiva del Paese, divisione internazionale del lavoro – molti paesi come Cina, USA e Germania, con lungimiranza, si sono riportati nei propri territori produzioni industriali che avevano lasciato emigrare in altri paesi. Il nostro paese è tristemente fermo al palo. Non c’è alcun investimento e non c’è, a quanto pare alcuna idea in prospettiva in tal senso. Tra l’altro, afferma la Camusso il capitalismo italiano negli ultimi 20 anni non ha mai effettuato investimenti, a parte alcune realtà. Un esempio la Marcegaglia, trasferitasi in Piemonte, che rispetto a dove si svolge questo dibattito era situata proprio di fronte a pochi metri di distanza.
Cassa integrazione in deroga – in questo caso, già nel corso di questo 2014, i fondi per la riconferma Cassa integrazione in deroga, sembra non ci siano, nonostante il ministro Poletti afferma di averli trovati. I fondi di cui si parla (800milioni) sono quelli che hanno coperto la cassa integrazione fino alla fine del 2013. Come andrà a finire non si sa ancora bene. Per la possibile soluzione in questi giorni è previsto un consiglio dei ministri durante il quale si spera venga sciolto questo nodo cruciale. Ci sarebbe una possibilità reale per reperire i fondi. Infatti, conclude la Presidente della CGIL, si potrebbero o si dovrebbero, aggiungo io, tagliare gran parte delle consulenze pubbliche che hanno un peso enorme sul bilancio dello Stato.
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Mario Piromallo