Addio Monti (che delusione!)

Addio/ monti sorgenti dall’acque- ed elevati al cielo/ cime inuguali/ note a chi è cresciuto tra voi/ e impresse nella sua mente/ non meno che l’aspetto de’ suoi familiari/ torrenti- de’ quali si distingue lo scroscio/ come il suono delle voci domestiche/ ville sparse e biancheggianti sul pendìo/ come branchi di pecore pascenti/ addio!/ Quanto è tristo il passo di chi/ cresciuto tra voi/ se ne allontana!/”. Ci voleva il Manzoni nello incipit del Cap. VIII dei “Promessi sposi” per salutare degnamente Mario Monti, dimissionario da Presidente di “Scelta civica”, partitino già da tempo impietosamente rinominato “Sciolta civica”. Ma non dimissionario da Senatore a vita, quale è da quando Napolitano lo nominò due anni fa per permettergli poi di “salvare il Paese da Berlusconi”. Ebbene, in proporzione alle caratteristiche e alle attese suscitate dalle due figure pubbliche citate che comunque hanno fatto la storia d’Italia di questi vent’anni, credo che la delusione di Monti sia stata addirittura peggiore delle nefandezze di Berlusconi, da cui personalmente non m’aspettavo granché di diverso da quello che ha poi fatto. Ma il “salvator Mundi” Monti, la sobrietà, la serietà, l’onestà, l’indipendenza dai partiti e dalla politica politicante & esercente ecc.ecc., dovevano essere un’altra cosa. Si è invece comportato esattamente come gli altri, trionfando nella partitocrazia invece che contro di essa, per di più fallendo politicamente e sbagliando nei fatti ogni scelta. Se ne va, autodefinendosi deluso “dai traditori”, che negoziano con Berlusconi e il Partito Popolare Europeo, quindi non per ragioni autenticamente o nobilmente politiche, come volevasi dimostrare…Una fine, commentata appunto degnamente dal Manzoni un po’ di tempo fa…Nessun rimpianto, né per lui né per i suoi…
Oliviero Beha su www.tiscali.it