Primo rilevante successo della mobilitazione all’ospedale S. Raffaele di Milano: ritirati i 244 licenziamenti, niente applicazione dell’art. 8, decurtazioni solo su voci variabili del salario accessorio.
Nella nottata – sottoscritta da FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, dalla RSU e dai rappresentati del San Raffaele di Milano – l’ipotesi di accordo per il ritiro dei 244 licenziamenti deliberati dall’azienda, 60 dei quali già effettuati.
Tale ipotesi, a fronte di circa 9 milioni di euro di sacrifici economici per 2 anni da parte dei 3000 lavoratori del comparto dell’Ospedale, si legge in una nota dei sindacati, vede il ritiro dei licenziamenti, il reintegro dei lavoratori già raggiunti dalle lettere di licenziamento, l’impegno dell’Azienda a non aprire ulteriori procedure di licenziamento sino al 31 dicembre 2014 ed il costante e periodico controllo sull’andamento economico dell’Azienda.
In cambio ci saranno “interventi riduttivi” che non dovrebbero però riguardare quanto previsto dal contratto nazionale – ovvero nessuna decurtazione nè nel tabellare nè nelle indennità – ma esclusivamente sulla retribuzione di secondo livello e su quella erogata unilateralmente dall’azienda.
Nell’intesa, inoltre, non si parla di passaggio del contratto dalla sanità pubblica a quella privata.
L’intesa sarà sottoposta nei prossimi giorni al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori, entro il termine massimo del 16 maggio.