5 marzo 2021 – di Renzo Baricelli – Redazione
A PROPOSITO DEL PD E DELLE DIMISSIONI DI ZINGARETTI
Condivido tutta l’amarezza di molti, altri avranno rabbia, altri delusione.. Non so ora dire come ne uscirà il PD, sicuramente la sinistra di base del PD (quella che ancora resiste) rischia di ritrovarsi ancora più confusa sulle prospettive e non vedo tra coloro che la rappresentano la credibilità indispensabile.
Al momento non mi pare che ci sia qualcuno nella sinistra del PD capace di esprimere visione di futuro e al contempo orientare la visione tattica in direzione di questo futuro e questa capacità purtroppo non la vedo neanche nella sparpagliata sinistra che sta fori dal PD- Sono pessimista? No, credo che sia una brutta realtà ma purtroppo una realtà.
Certo, il vuoto politico a sinistra sarà ovviamente rioccupato, ma solo in parte, perchè sarà difficile, nella situazione attuale, ri-coinvolgere i delusi nel tremendo impegno per una rinascita di una forza politica di sinistra. …
A me pare che ci sia una grande bisogno di una stringata e veritiera analisi della situazione dell’Italia nel contesto europeo e mondiale nel quale possano ritrovarsi donne e uomini: i lavoratori , i giovani, gli intellettuali (non penso in modo tradizionale) ma a una chiamata alla intellettualità diffusa a entrare, anch’essa in gioco per costruire -da subito- l’idea di una Italia futura nuova, l’Italia che vuole attuare, mettere in pratica veramente i principi costituzionali nella odierna realtà.
Una chiamata a chi vuole essere protagonista della battaglia per costruire questa grande prospettiva.
Porre così le cose in modo vero e semplice e dimostrare di crederci.
Così dovremmo fare noi tutti con grande slancio. Cose non facili ma è incominciando a camminare che si trovano le soluzioni.
Sento chi teme addirittura colpi di stato reazionari… io invece temo che ci sono forze, consapevoli o no, che stanno creando nella generale opinione pubblica le condizioni per consegnare col consenso popolare il potere politico agli “uomini forti”: generali o tecnici o demagoghi che siano.
Non escludo che Zingaretti possa essere parte attiva nell’indicare la necessità di questa svolta politica…
Comunque, la questione non può essere l’attesa di quel che farà Zingaretti, la questione è come si faranno sentire tutti coloro che sentono l’esigenza di questa svolta politica che la sinistra dovrà – deve – indicare all’Italia.
Ecco, tutti noi dovremo chiederla a gran voce. E già i modi della richiesta dovranno essere sostanza e forma coerentemente praticata e capace di coinvolgere, di trovare un grande consenso, Un consenso che sia già un fatto politico nazionale.
Sarà possibile? Credo (per esperienza) di si, ma per non parlare degli insegnamenti della storia mi limito a citare il piccolo caso delle “Sardine”.
Voglio dire che le strade per farsi sentire ci sono, vanno cercate e se non si trovano vanno inventate, oltre i consueti schemi e costruite con coraggio.
Ai molti che sentono impellente l’esigenza di una svolta politica della sinistra per prospettare il futuro dell’Italia, dico: sarebbe bene che ciascuno, cominci a fare quel poco -o quel tanto- che può, senza indugi.