40 anni fa nasceva il PdUP

imagesDEDICHIAMO AI NOSTRI LETTORI “MENO GIOVANI” QUESTA PAGINA DI STORIA CHE NEL NORDMILANO COINVOLSE PARECCHI COMPAGNI. SI TRATTA DEL DOCUMENTO CHE IL 17/09/1974 DIEDE VITA

AL PARTITO (segretario Lucio Magri) CHE DOPO LE ELEZIONI POLITICHE DEL 1972 RACCOLSE I SOCIALISTI DELLO PSIUP, I COMUNISTI DEL MANIFESTO ED I CRISTIANI DEL MPL Il Partito di unità proletaria per il comunismo, organizzazione di lotta di tutti gli sfruttati, mira a realizzare l’unità di tutti i proletari nella lotta per abbattere il sistema borghese e costruire una società comunista. In questa scelta il PdUP si richiama alla tradizione classista e internazionalista del movimento operaio, che ha nella Comune di Parigi, nella Rivoluzione d’Ottobre, nella lotta al nazifascismo, nella rivoluzione cinese e in quella vietnamita i momenti più significativi e positivi di un’esperienza ricca di successi ma anche di sconfitte, resa possibile dalla partecipazione e dal sacrificio di milioni di proletari del mondo intero.
Coglie nella rivoluzione culturale, nel maggio francese, nel 68-69 italiano, nella lotta e nell’esperienza diretta dei movimenti di liberazione, nell’esperienza del cristianesimo rivoluzionario, momenti significativi che pur ricollegandosi alla tradizione storica del movimento operaio, di essa rappresentano anche una critica radicale agli aspetti che ne hanno frenato e frenano lo sviluppo del movimento rivoluzionario e primi fra tutti il burocratismo e il prevalere della logica degli stati sulle esigenze rivoluzionarie.
Fonda la propria azione sull’analisi marxista dei rapporti di produzione e sullo sviluppo delle forze economiche e politiche, assume l’obiettivo del comunismo come finalità ideale e scelta politica strategica coerente con la carica anticapitalistica, con la spinta antiburocratica, con la scoperta di nuovi valori individuali e collettivi, con il rifiuto del consumismo e dell’ideologia della produttività, del benessere individuale, del personale separato dal collettivo, che emerge dalla lotta e dall’esperienza quotidiana delle masse e a questo fine assume l’obiettivo concreto del rinnovamento strategico e della ristrutturazione unitaria del movimento operaio.
Il PdUP mira a organizzare quanti, coscienti che ogni tipo di società, basato su meccanismi di sfruttamento e di coercizione impedisce il pieno sviluppo della personalità umana, rifiutando ogni meccanismo di delega, ogni separazione tra lotta sociale e lotta politica, indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche e religiose, s’impegnano ad assicurare una partecipazione militante all’iniziativa del partito, all’elaborazione della sua linea, dei suoi programmi di lavoro, alla scelta e la formazione dei gruppi dirigenti, nel rispetto delle sue norme di disciplina interna e ne condividano gli obiettivi politici e le finalità ideali.
Il rifiuto di ogni spirito frazionistico, di ogni meccanismo di corrente, si basa sulla garanzia di una reale democrazia interna, di uno stile di lavoro, di una tensione ideale, che garantisca a ogni militante l’esercizio del suo pieno diritto/dovere di partecipare alla pari con tutti gli altri militanti, a determinare le scelte del partito.
Il PdUP è chiamato a esercitare la propria iniziativa dentro una società che sollecita continuamente la separazione tra lavoro intellettuale e lavoro manuale, tra uomini e donne, tra giovani e adulti, tra occupati e disoccupati, tra citta e campagna e corre permanentemente il rischio di vedere riprodursi al proprio interno fenomeni tipici del sistema. E’ pertanto affidato a ogni militante e all’insieme dell’organizzazione, per combattere e superare le contraddizioni che si aprono, per affermare in concreto un modo nuovo di vivere collettivamente la vita del partito, basato su principi di fraternità e di egualitarismo.
Per questa ragione il partito rifiuta al suo interno la separazione tra compagne e compagni, tra giovani e adulti, tra intellettuali e no, affidando anche l’impegno e l’iniziativa negli specifici settori d’intervento all’impegno collettivo di compagni non divisi per sesso, età o categoria.
Affida la verifica della propria linea, il giudizio sul comportamento di ogni singolo militante, sia quando si tratta di costruire gruppi dirigenti sia quando si tratta di critica ai compagni, al dibattito e al giudizio collettivo.
Il PdUP rifiuta ogni interpretazione della lotta di classe circoscritta nell’ambito nazionale, nella consapevolezza che nessuna prospettiva socialista può avanzare in assenza di una lotta internazionalista che unifichi strettamente i vari momenti dello scontro a livello mondiale.
Il PdUP si sente prima di tutto impegnato a contribuire con l’iniziativa, la propaganda, il dibattito e la lotta allo sviluppo della lotta antimperialista e alla costruzione di un nuovo internazionalismo proletario.
Dalla consapevolezza che elemento indispensabile per lo sviluppo di una prospettiva rivoluzionaria è il pieno dispiegarsi a tutti i livelli dell’autonomia di classe, garantita da forme di organizzazione sempre più avanzate e radicalmente incompatibili con la società borghese, discende il rifiuto di ogni meccanismo di delega e l’obbligo per ogni militante del partito di essere presente nelle sedi di movimento e di sviluppo dell’autonomia operaia, di accettare la disciplina del movimento, di non porre mai gli interessi del partito prima degli interessi del proletariato.
Con quest’ottica il PdUP assume nei confronti delle altre organizzazioni della sinistra un atteggiamento d fraterna collaborazione, rifiuta ogni posizione settaria, si batte per il superamento degli attuali livelli di frantumazione verso una prospettiva di ristrutturazione unitaria della sinistra.
Il partito mentre assume su di sé l’obbligo di creare le condizioni per un elevamento politico – culturale e della capacità di lotta di ogni militante chiede a ogni militante il massimo impegno, di spirito di sacrificio, di disponibilità di contribuire con tutti i mezzi alla lotta.