La sera del 4 marzo 2005 un’auto con targa irachena si dirige verso l’aeroporto di Bagdad, a bordo ci sono il dirigente del Sismi Nicola Calipari, il maggiore dei Carabinieri Andrea Carpani, in forza all’intelligence, e Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto sequestrata il 4 febbraio e rilasciata dopo una lunga trattativa condotta dallo stesso Calipari. Mentre la vettura percorre la Route Irish viene colpita dal cosiddetto «fuoco amico» della guardia nazionale americana, di pattuglia su una strada considerata ad alto rischio e presidiata per l’imminente passaggio dell’ambasciatore americano in Iraq, John Negroponte. Nicola Calipari fa scudo col suo corpo a Giuliana Sgrena e viene colpito mortalmente alla testa dal fuoco del soldato americano Mario Lozano, mentre la giornalista e l’autista del mezzo rimangono feriti.
LEGGI TUTTO L’ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA