4 agosto, cinquantesimo anniversario della strage dell’Italicus

di Mauro Carlo Zanella da https://www.pressenza.com/it/2024/08/4-agosto-cinquantesimo-anniversario-della-strage-dellitalicus/

Domani é il 4 Agosto, cinquantesimo anniversario dell’attentato al treno Italicus, fatto esplodere nel Comune di San Benedetto Val di Sambro, nella lunghissima galleria che collega da Nord a Sud la penisola, per massimizzare l’effetto dell’ esplosione e rendere il più possibile difficoltosi i soccorsi.

Ieri ho partecipato alla celebrazione di questa drammatica ricorrenza che il piccolo Comune dell’Appennino Emiliano ha deciso di tenere lo stesso giorno della ricorrenza della Strage di Bologna del 2 Agosto 1980.

Al di là di delle verità processuali, nessuno dei soggetti direttamente colpiti e coinvolti, ossia le associazioni dei parenti delle vittime delle stragi e le amministrazioni comunali, provinciali e regionali, dubita che le tre stragi dell’Italicus del 1974, della stazione di Bologna del 1980 e del Rapido 904 del 1984 facciano parte del medesimo progetto eversivo contro la democrazia e la libertà del popolo italiano, per ostacolare con ogni mezzo l’attuazione della Costituzione.

Così al termine delle celebrazioni a ricordo della strage del 2 Agosto, un treno speciale ha portato pubblici amministratori con i loro gonfaloni, parenti delle vittime e giornalisti a Sasso Marconi, dove tre pullman hanno proseguito il viaggio fino alla piccola stazione dove si é svolta la cerimonia a ricordo delle vittime e di denuncia dei responsabili e dei loro mandanti.

La strage del treno Italicus è il terzo grave episodio della guerra sporca anticomunista combattuta in Italia dagli stessi ambienti reazionari di Washington impegnati a fare guerre, come in Vietnam, o golpe militari incuranti dei costi umani in vite innocenti troncate.

Sia chiaro, non é soltanto il problema geopolitico di arginare l’espansionismo sovietico, tra potenze politico militari accordi si sono a piú riprese fatti.

Per costoro il vero pericolo è il desiderio di libertà, autodeterminazione, riscatto dei popoli del Sud del mondo e delle classi subalterne che minano il dominio imperialista e capitalista.

Dietro l’anticomunismo viscerale c’è l’odio di classe delle oligarchie nei confronti del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori.

Quella del treno Italicus fu la terza strage di quegli anni di terrore, che non a caso chiudono, anzi pretendono di chiudere l’Assalto al Cielo del biennio italiano e mondiale del 1968-69.

Con la strage di Milano alla Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana del 12 Dicembre 1969, i neofascisti di Ordine Nuovo e i loro mandanti dei palazzi di Roma e di Washington tentarono di addossare la colpa agli anarchici Pietro Valpreda e Pino Pinelli, questo’ultimo ucciso durante l’interrogatorio in questura e per questo considerato la diciannovesima vittima della strage.

Lo scopo era promuovere lo stato di emergenza contro la sovversione dei rossi.
Lascia sconcertati che la ricerca dei mandanti ci porti nei palazzi del potere dei nostri alleati di Washington, ma chi ha carbonizzato le città di Hiroshima e di Nagasaki, che in Vietnam ha ucciso oltre un milione di persone e in Argentina ha fatto uccidere oltre 30mila oppositori politici, che cosa saranno mai le centinaia di morti innocenti uccisi dalle bombe della Strategia della tensione in Italia?

Le vittime sono un inevitabile effetto collaterale, un necessario prezzo di sangue da pagare per la vittoria della libertà a stelle e strisce.

Per chi ha una visione elitaria e oligarchica della società e dei rapporti tra i popoli quelle vittime, gente comune, lavoratori, si possono tranquillamente sacrificare come danni collaterali perché non valgono nulla.

Sono esattamente come le vittime civili di una guerra moderna, scelte con una assoluta casualità che fa dire a milioni di noi, che in quella piazza, in quella sala d’aspetto, su quella linea ferroviaria ci siamo stati ed é solo per caso che non siamo anche noi tra le vittime.

Seguì alla Strage di Piazza Fontana (e ci limitiamo solo dei fatti più gravi) la strage di Piazza della Loggia a Brescia, il 28 maggio 1974…per continuare a leggere cliccare:

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